La perdita del potere d’acquisto dei salari, negli ultimi cinque anni, ha assunto proporzioni sempre più notevoli. Secondo quanto emerge da un’indagine dell’Adnkronos, che rielabora calcoli di OD&M su dati ufficiali Istat, un lavoratore dipendente che guadagna, ad esempio, 1.000 euro al mese, e quindi 13.000 euro annue di mensilità, ha perso, dal dicembre del 2002, circa 1.395 euro, ovvero il 10,7 per cento del proprio potere d’acquisto.
Dati alla mano, si può affermare che è il settore pubblico a pagare il prezzo più alto: secondo i calcoli effettuati dall’Ires (Istituto ricerche economiche e sociali)-Cgil, nel dettaglio, il reddito disponibile familiare tra il 2002 e il 2007 ha registrato una perdita di circa 2.600 euro nelle famiglie di operai e di più di tremila in quelle degli impiegati, a fronte di un guadagno di 12 mila euro per liberi professionisti e imprenditori.
E la classe politica? A partire dai dati forniti dal sito internet della Regione è facile comprendere come il potere d’acquisto dei nostri amministratori comunali non si sia eroso con gli anni. Come evidenziato nel precedente articolo ad essi dedicato, (“I conti in tasca ai sindaci: la classifica dei più pagati in Valle d’Aosta”), sono i consigli comunali a decidere annualmente i propri emolumenti, tenendo conto del fatto che, nei comuni sotto i quindicimila abitanti, le indennità dei sindaci non devono superare il sessanta per cento dello stipendio del consiglieri regionali, mentre nei comuni demograficamente più consistenti, come Aosta, l’indennità del sindaco può raggiungere ma non superare quella dei membri del Consiglio Valle.
Dati alla mano, si può affermare che è il settore pubblico a pagare il prezzo più alto: secondo i calcoli effettuati dall’Ires (Istituto ricerche economiche e sociali)-Cgil, nel dettaglio, il reddito disponibile familiare tra il 2002 e il 2007 ha registrato una perdita di circa 2.600 euro nelle famiglie di operai e di più di tremila in quelle degli impiegati, a fronte di un guadagno di 12 mila euro per liberi professionisti e imprenditori.
E la classe politica? A partire dai dati forniti dal sito internet della Regione è facile comprendere come il potere d’acquisto dei nostri amministratori comunali non si sia eroso con gli anni. Come evidenziato nel precedente articolo ad essi dedicato, (“I conti in tasca ai sindaci: la classifica dei più pagati in Valle d’Aosta”), sono i consigli comunali a decidere annualmente i propri emolumenti, tenendo conto del fatto che, nei comuni sotto i quindicimila abitanti, le indennità dei sindaci non devono superare il sessanta per cento dello stipendio del consiglieri regionali, mentre nei comuni demograficamente più consistenti, come Aosta, l’indennità del sindaco può raggiungere ma non superare quella dei membri del Consiglio Valle.
Dal 2002 ad oggi lo stipendio di Guido Grimod, primo cittadino del capoluogo, è cresciuto dell’1,9 per cento, una percentuale che risente dell’applicazione della riduzione del 10 per cento delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza attribuiti agli amministratori approvata a livello regionale. Ma rispetto al 2000, l’indennità del sindaco di Aosta è pur sempre cresciuta dell’11,5 per cento, complici due sostanziosi aumenti registrati nel 2002 e nel 2004.
Passiamo ai sindaci degli altri comuni valdostani: se 23 di loro hanno mantenuto inalterata l’indennità, e qualcuno, come i sindaci di Morgex, Châtillon, Brusson, Saint-Vincent, Torgnon, Valpelline, l’ha perfino diminuita, numerosi altri, a colpi di delibere, si sono aumentati la busta paga.
Degno di nota l’esempio del comune di Pollein, 1.402 abitanti. Il sindaco, Paolo Gyppaz, prendeva 1.607 euro al mese nel 2000, 2.304 euro nel 2002 e 4.700 euro nel 2006: c’è stato un aumento del 104 per cento circa nel periodo 2000-2006 e del 130 per cento tra il 2000 e il 2006, percentuali inspiegabili anche alla luce di un eventuale passaggio dal mandato “part-time” a quello a tempo pieno, con conseguente raddoppio dello stipendio.
Il consiglio comunale di Aymavilles ha seguito un percorso analogo, e il sindaco Fedele Belley è passato dagli scarsi 604 euro del 2000 ai 3.900 euro del 2006 (un aumento, in sei anni, del 550 per cento).
Sensibilmente più complesso l’andamento dell’indennità di Giuseppe Cerise. Il sindaco di Fenis, dopo avere preso 3.507 euro di stipendio nel 2000, ha raccolto solo 1.152 euro due anni dopo (un calo dell’84 per cento), ma ha chiuso il 2006 con 3.916 euro in busta ogni mese (un aumento dell’11,6 per cento rispetto al 2000 e del 240 per cento rispetto al 2002).
Appare stridente il contrasto con gli stipendi dei dipendenti pubblici, che, in Italia, nel quinquennio 2002-2007, secondo l’Ires-Cgil, sono aumentati del 15 per cento, con un ritmo quindi superiore al due per cento annuo, insufficiente a mantenere inalterato il potere d’acquisto di fronte ad un’inflazione galoppante.