Come annunciato la scorsa settimana, i croupier del reparto Roulette francese del Casinò di Saint-Vincent hanno proclamato lo sciopero, e la risposta della dirigenza non è tardata ad arrivare. "Abbiamo visto cadere una giunta regionale – scrivevano i croupier in una lettera, pubblicata da AostaSera.it sabato 6 agosto scorso – abbiamo visto dimissionare un direttore tanto difeso, abbiamo visto riconoscere che la gestione della casa da gioco è stata fallimentare e che solo con una gestione privata si può pensare di darle un futuro positivo. Adesso ci troviamo ad avere tre nuovi dirigenti e a vederci notificare modifiche importanti agli accordi di lavoro dalla sera alla mattina, il tutto senza il minimo confronto e sì che non si può dire che al casino le sigle sindacali non siano rappresentate".
“Per prima cosa – replica il Direttore Generale della Casa da gioco, Gianfranco Scordato – sarebbe opportuno chiarire da subito che il provvedimento sui limiti di puntata minimi/massimi, oggetto dell’attuale contestazione, riguarda tutti i reparti e non solamente la Roulette francese. Si tratta di mera gestione del rischio, quindi ambito di assoluta competenza aziendale e non, come si lascia intendere, argomento di relazioni industriali".
Ma c’è di più perchè Scordato avanza un’accusa. "Altri reparti hanno recepito senza troppe questioni. Per altri invece, questo ha comportato un trinceramento dietro le barricate. Reale motivo del contendere? Il servizio al cliente? No, le mance. Sacrosanto diritto, certo, ma sicuramente, preoccupazione di secondaria importanza rispetto alla salvaguardia della nostra tesoreria".
"Non stiamo giocando a “rischiatutto” – spiega ancora Scordato – Senza entrare nei tecnicismi, le modifiche gestionali apportate non prevedono un abbassamento dei limiti “tout court”, bensì la possibilità di una gestione dinamica della domanda/offerta in funzione della movimentazione delle sale; in altre parole, a fronte di una presenza di volumi di gioco cospicui, offriremo, come prima e più di prima, tavoli di livello adeguato ai più grandi giocatori, viceversa, in situazioni di non equilibrio (ovvero, quando non vi è contropartita) saremo più moderati nell’offerta".
E poi, il il Direttore Generale della Casa da gioco conclude anch’esso con un invito "Anch’io oggi esorto tutti ad aprire gli occhi: non esistono “Galline dalle Uova d’Oro”. La sola evocazione di questa metaforica visione fiabesca del Casinò fa capire quanto lontani si è da un mondo reale. Esistono solo aziende che devono essere gestite con diligenza e sensatezza. La contestazione ed il malessere attuale riguardano un solo grande motivo di vera confusione: sapere chi gestisce l’Impresa".
Ieri mattina i coupier si sono riuniti in assemblea per valutare le proposte dell’azienda: all’unanimità sono state bocciate ed è stata presentata una controporposta fatta dal reparto, "in considerazione della crisi e rispondendo alle aspettative della clientela che sicuramente sono meglio conosciute da parte dei lavoratori, rispetto il management nuovo, arrivato da mondi ed esperienze "forse" diverse, che quasi sicuramente non conosce per la poca esperienza di gioco, e la non consapevolezza delle forza ed esperienza della nostra casa da gioco".
Lo sciopero è continuato anche oggi, giorno in cui è stata fissata una nuova assemblea per "valutare se arriveranno le proposte di questi/o nuovo management".