Il Consorzio Trait d’Union ha festeggiato 15 anni di attività in Valle d’Aosta

Aderiscono al Consorzio 15 imprese sociali per un fatturato annuo di 18 milioni di euro annui. Presciani: "da 15 anni creiamo benessere nella comunità valdostana. Dobbiamo fare capire che il nostro ruolo è di protezione e di slancio verso il futuro".
La platea
Economia

L'unico Consorzio di cooperative sociali presente in Valle d’Aost, il Trait d'Union, ha festeggiato i suoi 15 anni di attività in Valle d'Aosta. Soci delle cooperative aderenti, autorità pubbliche, rappresentanti istituzionali e del terzo settore, per un complessivo di circa 150 persone, si sono ritrovati presso l’area Tzanté de Bouva a Fénis, sabato 22 novembre, per la ricorrenza che ha alternato momenti di festa a momenti ri riflessione.

Ad oggi aderiscono al Consorzio 15 imprese sociali: 11 di tipo A, ovvero cooperative che gestiscono interventi in campo educativo e socio-sanitario, e 4 di tipo B, che realizzano attività finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Questa realtà imprenditoriale fattura nel suo complesso circa 18 milioni di euro annui pari ad oltre i due terzi del volume d’affari della cooperazione sociale valdostana.

“Come cooperazione sociale siamo di fronte alla necessità – ha spiegato il presidente Roberto Presciani durante il dibattito sull’impresa sociale di fronte alla crisi economica – di farci percepire non tanto come un costo per la collettività, ma come un soggetto economico ed un sistema sociale che,  da 15 anni, lavora per creare benessere nella comunità valdostana. Dobbiamo fare capire che il nostro ruolo è di protezione e di slancio verso il futuro”. Diverse le sfide che il Trait d’Union sente di avere davanti nel prossimo futuro. “Dobbiamo – ha continuato Roberto Presciani – irrobustirci anche dal punto di vista imprenditoriale valorizzando al contempo il capitale umano impegnato nella cooperazione sociale”. 

Mauro Maurino, consigliere di CGM (Consorzio nazionale Gino Mattarelli) delegato area rete, ha rilanciato invece la necessità di allargare l’ambito di azione della cooperazione sociale. “In prospettiva – ha sottolineato Mauro Maurino – dovremo decidere di stare anche nei mercati tradizionali, ovviamente seguendo le regole e le prassi tipiche dell’impresa sociale”. Per Maurino le scelte portate avanti dal Trait d’Union e dal sistema della cooperazione sociale più in generale possono rappresentare una carta vincente per fronteggiare anche i periodi di crisi. 

I nostri numeri  – ha sottolineato Maurino – presi singolarmente sono piccoli, è insieme, creando alleanze, sinergie e consorzi, che diventiamo significativi anche per la capacità di investimento che, in questi anni, abbiamo sviluppato”.

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