Il direttore sanitario dell’Usl lascia: “le crescenti incombenze mi impongono oggi una scelta”

Il direttore sanitario dell’Usl, Pierluigi Berti ha rassegnato le proprie dimissioni con una lettera.
Da sinistra Paolo Bonino Pierluigi Berti e Amedeo Mancini
Economia

Il direttore sanitario dell’Usl, Pierluigi Berti, ha rassegnato oggi le proprie dimissioni con una lettera. Come si legge nella nota di Berti diffusa dall’Azienda Usl “la Direzione Sanitaria di un’Azienda complessa come la nostra richiede un impegno che non può essere condiviso con altro, e per quanto riguarda la mia persona, le vieppiù crescenti incombenze nel coordinamento interregionale delle attività trasfusionali, mia disciplina di provenienza ed appartenenza, e quale componente del consiglio direttivo nazionale della Società Scientifica di Medicina Trasfusionale e di Immunoematologia, mi impongono oggi una riflessione ed una scelta.”

Scelta che si è concretizzata nelle dimissioni dall’incarico di Berti, assunto all’inizio del 2009, per ritornare a tempo pieno nella struttura di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dal prossimo settembre.

 “In quest’anno e mezzo di grande impegno – scrive ancora Berti –  mio come Direttore Sanitario al pari di quello di tanti e tanti professionisti ed operatori dell’Azienda, molte cose sono state progettate, avviate, perseguite ed ottenute, nella direzione del miglioramento continuo, della qualità, della sicurezza, della promozione dell’eccellenza delle persone, delle strutture e delle tecnologie, dello sviluppo della sperimentazione clinica, della formazione continua, della formalizzazione di linee-guida sulle buone prassi clinico-assistenziali e dell’avvio di percorsi virtuosi di valutazione e di confronto con le migliori realtà delle altre Regioni. Dopo questo cammino, che ha richiesto e richiede l’impegno quotidiano di moltissime persone, ci ritroviamo ora a constatare con serena soddisfazione che la nostra Azienda si colloca in una posizione eccellente, nel ristretto gruppo che guida la migliore sanità italiana, che, non dimentichiamolo, è ai primi posti del mondo in tutte le valutazioni internazionali.”
 

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