“Il No profit è il settore più dinamico in Valle d’Aosta”

E' una delle immagini che arrivano dal nono censimento industria e servizi, istituzioni e no profit, presentate questa mattina nel corso del Convegno “Check-up della Valle d’Aosta, alla luce dei dati censuari”.
Economia

Cresce il no profit, arretra la pubblica amministrazione, si espande il terziario con una significativa specializzazione del sistema produttivo regionale nella attività turistico-ricettive. Sono queste alcune informazioni sulla realtà regionale che arrivano dal nono censimento industria e servizi, istituzioni e no profit, presentate questa mattina nel corso del Convegno “Check-up della Valle d’Aosta, alla luce dei dati censuari”.
“Se un fenomeno non si può misurare, non si può gestire” ha sottolineato in apertura dei lavori il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ricordando come i dati che arrivano dal censimento siano fondamentali per la programmazione delle politiche regionali.

Al 31 dicembre 2011, le imprese attive in Valle d’Aosta erano 11.832, il 6,6% in più rispetto al 2001. Le imprese occupano 24mila lavoratori dipendenti, 16mila indipendenti, poco meno di 600 esterni e circa 200 temporanei. “Nonostante la crisi l’occupazione in Valle è cresciuta – ha sottolineato Rollandin – più della media del paese”.

Gli addetti nelle unità locali ubicate sul territorio regionale, circa 42mila, sono più numerosi di quelli occupati dalle imprese con sedi amministrative nella regione. “Ciò indica – si legge nel rapporto – la presenza in Valle d’Aosta di unità produttive di imprese con centro direzionale localizzato altrove”.

Il 59,1% dei dipendenti ha la qualifica di operaio, il 31,5% di impiegato, il 2,9% di dirigente/quadro. I dipendenti valdostani rispetto al Nord Ovest e al resto del paese, mostrano una minore qualificazione professionale.
Poco meno di un impresa (il 44%) opera su mercati non esclusivamente locali. Il 22,4% su mercati nazionali e il 21,2% su quelli internazionali. In questo caso si tratta soprattutto di aziende del ramo metallurgico e dei servizi ricettivi e della ristorazione.

Uno dei settori più dinamici della Regione è il no profit anche se presenta una crescita inferiore rispetto al quadro nazionale. Nel 2011 le organizzazioni attive erano 1319, più 17,8% rispetto al 2011. 2500 gli addetti, 600 lavoratori esterni e 19mila volontari, nelle 1500 unità locali insediate sul territorio. In dieci anni inoltre il personale dipendente è cresciuto del 21,5%. Il settore più rappresentato è quello dello sport con 831 istituzioni, il 63% del totale.
“Il ruolo del volontariato – si legge nel rapporto – è certamente un elemento cardine anche del no profit valdostano, in particolare nel settore della sanità, con più di 21 volontari per unità locale, ma circa il 72% dei volontari si concentra nel settore cultura, sport e ricreazione”.

Infine è in atto un processo di razionalizzazione della pubblica amministrazione. 112 le istituzioni pubbliche presenti nel 2011, il 13,8% in meno rispetto al 2001. 10.900 i dipendenti attivi nelle 600 unità locale, al netto dei militari, delle forze dell’ordine ma comprensivi di tutto il personale scolastico.
 

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