Due grandi occhi azzurri, capelli biondi e un sorriso angelico. Sabrina Fava di professione fa la barista ma nel cassetto ha un sogno che a breve potrebbe realizzarsi. Sabrina infatti, vuole fare la buttafuori o come si chiama adesso l’addetto ai servizi di controllo. Nel giugno scorso assieme ad altre 25 persone ha concluso positivamente il primo percorso di formazione organizzato in Valle d’Aosta e in tutta Italia.
“Penso che le donne oggi – spiega Sabrina – non abbiamo problemi a fare gli stessi lavori degli uomini e nel caso anzi di questa professione penso che una donna abbia maggiori capacità di mediazione, riesca meglio ad ascoltare e a evitare che gli animi si scaldino fino ad arrivare alle mani”.
Sabrina conosce la realtà dei locali, lavorando da tempo come barista, ma ad oggi non ha ancora avuto modo di sperimentarsi come addetto ai servizi di controllo “ho partecipato al corso e penso che, con l’entrata in vigore dal prossimo 1° gennaio 2011 dell’obbligo per i locali di pubblico intrattenimento di dotarsi di addetti ai servizi di controllo, formati e iscritti all’apposito registro prefettizio, le opportunità di lavoro non mi mancheranno”.
Il corso di formazione, promosso dalla Regione con il cofinanzimento del Fondo sociale europeo e attivato dall’EnAIP Vallée d’Aoste, era articolato su 90 ore e ha fornito ai partecipanti nozioni giuridiche, in particolare sulle leggi che regolamentano i locali, nozioni di codice civile e penale, nozioni di autodifesa, di primo soccorso, di sicurezza sul lavoro e di psicologia, per aiutare i corsisti a capire il cliente in un ottica di prevenzione di possibili incidenti.
Tra i docenti del corso anche gli uomini della Polizia di Stato con i quali gli addetti ai servizi di controllo si trovano a collaborare. Per ciascun modulo di formazione i partecipanti – partiti in 30 ma rimasti in 26 – hanno dovuto sottoporsi a delle verifiche e ad un esame finale.
“La maggior parte delle volte – spiega Massimo Lodato, uno dei 26 addetti ai servizi di controllo formati – siamo visti come un ostacolo all’entrata nel locale o al divertimento ma non è così, noi siamo lì per fare divertire il più possibile la nostra clientela e anzi tutelarla, tutelare il personale che vi lavora e il locale stesso.”
La Valle d’Aosta oltre ad essere stata la regione pioniera nell’attivazione del corso di formazione potrebbe in futuro essere anche la prima ad avere un’associazione riconosciuta di addetti ai servizi di controllo.
“Con alcuni partecipanti al corso – sottolinea Lodato – stiamo cercando di organizzarci in un’associazione che possa rappresentarci e tutelarci anche a livello nazionale”.
In autunno dovrebbe partire la seconda edizione del corso di formazione per addetti ai servizi di controllo e chissà che altre donne non decidano di colonizzare quella che, fino ad oggi, è stata una professione appannaggio degli uomini.