Isabellon: ‘L’abolizione del regime delle quote latte a partire dal 2015 non è condivisibile’

L'assessore regionale all'Agricoltura, in merito alla riforma della Politica Agricola Comune (PAC) in discussione in questi giorni a Bruxelles, evidenzia i rischi che si potrebbero ripercuotere sulla filiera e sui territori di montagna.
Mucche al pascolo nella Valle di Rhemes
Economia
L’abolizione del regime delle quote latte a partire dal 2015 non è condivisibile, in quanto ciò potrebbe comportare pesanti ripercussioni sulla filiera, soprattutto nei territori più disagiati. L’auspicio sarebbe quindi un aumento di quota limitato e graduale nel tempo, comunque non superiore all’1% annuo, affiancato ad interventi compensativi”. E’ quanto afferma in una nota l’assessore all’Agricoltura della Valle d'Aosta, Giuseppe Isabellon, a seguito degli incontri avvenuti nei giorni scorsi a Roma, relativi all’Health check della PAC (lo “stato di salute” della Politica Agricola Comune). Il referente valdostano ha incontrato a questo proposito anche il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Luca Zaia. Nell’incontro della scorsa settimana, che ha visto la riunione della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, è stato approvato il documento che riassume le posizioni in materia espresse dalla Conferenza stessa e che contiene una serie di proposte di cambiamento alle normative, nell’ottica di un progressivo miglioramento del settore

Proprio oggi, infatti, martedì 18 novembre, comincia a Bruxelles il negoziato sulla riforma della Politica Agricola Comune (PAC). Diversi i dossier in discussione, tra i quali la revisione dell’art. 69 relativo all’attuazione facoltativa per particolari tipi di agricoltura e per le produzioni di qualità (con l’introduzione della possibilità di un’applicazione regionalizzata e di modificare ogni anno le regole attuative in modo da adeguare progressivamente lo strumento alle nuove esigenze).
Ulteriori considerazioni – spiega ancora Isabellon in riferimento agli incontri della scorsa settimana – sono poi emerse in merito ad altre misure per i prodotti lattiero-caseari,  rilevando la contrarietà da parte di tutti i presenti all’ipotesi di consentire la trasformazione in formaggi dei caseinati, eliminando gli aiuti a burro, latte in polvere e stoccaggio privato dei formaggi a lunga stagionatura. Si è poi affermato – conclude Isabellon – che occorre semplificare l’inserimento nello Sviluppo Rurale dei nuovi obiettivi proposti, unificando le risorse, senza aggiungere agli attuali Programmi approvati ulteriori strumenti di programmazione e gestione”.

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