La Cogne acciai speciali querela il segretario di Rifondazione comunista Piero Valleise

Al centro della decisione, il comunicato stampa diffuso oggi dal partito sulla questione dei controlli sull'uso di alcol e di stupefacenti decisi dello stabilimento siderurgico. 'Stiamo applicando i controlli imposti dalla legge' assicurano alla Cas.
Il vicepresidente della Cas, Roberto Marzorati, e il capo del personale, Gian Piero Gioanetti
Economia

La Cogne acciai speciali ha deciso di querelare il segretario di Rifondazione comunista, Piero Valleise, per il volantinaggio e per il comunicato stampa diffuso oggi dal partito sulla questione dei controlli sull’uso di alcol e di stupefacenti decisi dello stabilimento siderurgico. La notizia è stata resa nota dal capo del personale della Cas, Gian Piero Gioanetti, in occasione della conferenza stampa convocata dai vertici della Cogne spa per chiarire le modalità dei test sui dipendenti per verificare eventuali usi di sostanze che possono creare dipendenze.

"Pensavamo – sta scritto nel comunicato stampa del Partito della Rifondazione comunista – che i problemi della Cogne Acciai Speciali fossero: precarietà occupazionale, salari bassi, piani industriali con esternalizzazioni e delocalizzazione della produzione; silicosi; amianto fuori e dentro lo stabilimento; lavoratori esposti all'amianto cui non vengono riconosciuti i benefici di legge". In un altro passaggio si legge: "Ecco il vero problema della Cas: l'alcol e la droga; pensiamo che i controlli siano una intrusione violenta nella vita privata dei dipendenti Cogne e bene farebbero Cogne Acciai Speciali, Usl, Conferenza Stato Regioni, Assessorati vari ad occuparsi delle necessità vere di chi lavora".

“Stiamo semplicemente applicando i controlli imposti da due recenti normative – ha precisato Gian Piero Gioanetti – che richiede di effettuare test su quei lavoratori che ricoprono mansioni particolarmente rischiose. Anche grazie alla nostra attività di prevenzione sono diminuiti gli infortuni sul lavoro”. Attualmente le persone interessate sono circa 500 su un totale di 1070

Per quanto riguarda l’eventuale abuso di alcol vengono effettuate periodicamente le analisi del sangue ed è il medico a decidere come gestire il caso ed è possibile che la persona venga sospesa dalla mansione. La Cas ha annunciato che fra breve verrà utilizzato anche l’etilometro. Sul fronte dell’uso di sostanze stupefacenti vengono svolti esami tossicologici delle urine da parte dell’Usl che valuta se l’assunzione è occasionale o abituale. In caso di positività, la situazione viene segnalata al Ser. T. e il lavoratore viene reintegrato al termine del percorso di recupero. L’azienda siderurgica assicura che il posto di lavoro può essere conservato e che è garantita la riservatezza dei test.

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