L’Asva richiama la Rai ad utilizzare risorse umane locali

Il sindacato dei giornalisti evidenzia che l’invito a valorizzare le professionalità locali, rivolto quasi un anno fa all’Azienda, è stato di fatto lasciato cadere nel vuoto. Degli ultimi sette contratti a tempo determinato uno soltanto è valdostano.
Antonio Mannello, presidente ASVA
Economia
A pochi giorni dalla ripresa del nuovo programma Rai di informazione territoriale “Buongiorno Regione”, l’Associazione stampa valdostana (Asva) constata  con rammarico che l’invito a valorizzare le professionalità locali, rivolto quasi un anno fa all’Azienda, è stato di fatto lasciato cadere nel vuoto.  Degli ultimi sette contratti a tempo determinato uno soltanto è stato acceso a favore di giornalisti del territorio”.  Comincia così la nota con lui l’Associazione Valdostana Stampa Valdostana chiede un incontro alla nuova direzione della Tgr, appena insediatasi, per formalizzare le proprie richieste.

L’Associazione Stampa ritiene indispensabile che la Rai garantisca d'ora in avanti l'accesso alle selezioni aprendo le porte a tutti i giornalisti professionisti del territorio – si legge nella nota –  e che solo in caso di mancanza di personale giornalistico locale si possa fare ricorso a griglie o bacini di professionisti provenienti da fuori Valle”.

Nel febbraio scorso il Comitato di Redazione, della Tgr di Aosta, in accordo con l’Asva aveva presentato e consegnato all’Azienda una fotografia dei giornalisti professionisti valdostani da cui poter attingere in caso di selezioni territoriali. L’Asva insiste nuovamente su questo fronte invitando la Rai ad attingere “anche”, per non dire “prevalentemente”, alle risorse locali sanando uno squilibrio evidente.

Una scelta in tal senso si allineerebbe alla "ratio" stessa della Testata giornalistica regionale – scrive tra l'altro ancora l’Asva presieduta dal giornalista Rai Antonio Mannello – una sorta di "federalismo dell’Informazione" per dare spazio e voce alle singole realtà territoriali e sarebbe più rispettosa della specificità culturale storica e linguistica della Regione, costituzionalmente riconosciuta attraverso l’autonomia”.

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