"Negli ultimi sette anni il sistema bilaterale (Cassa Edile, CPT, Ente Scuola) ha registrato oltre 2000 posti di lavoro e 396 imprese in meno". I dati forniti dalle organizzazioni sindacali del settore delle costruzioni evidenziano ancora una volta le difficoltà che il settore sta affrontando e che sempre di più lo trascinano in un vortice che rischia di far colare a picco l’intera filiera dell’edilizia.
“Il nostro grido di allarme lanciato il 12 dicembre scorso in occasione delle manifestazioni a sostegno dell’edilizia purtroppo è rimasto inascoltato”, spiegano le segreterie regionali di Fenal-Uil, Filca-Cisl, Fillea Cgil e Savt costruzioni in una nota congiunta. “Oggi, all’inizio di una nuova stagione, i dati forniti dalla Cassa Edile della Valle d’Aosta non lasciano presagire nulla di buono”, continuano. “Nel 2008 i lavoratori iscritti sono stati 5.084 e 898 le imprese registrate; nel 2014 i lavoratori sono scesi a 3007 e le imprese registrate al 30 settembre risultavano 502, con una perdita secca di 2077 operai (-41%) e 396 imprese (-44%); i lavoratori stranieri, compresi gli extracomunitari, nel 2008 erano 1.559, nel 2014 risultavano 776: quasi il 50% in meno. Il monte salari registrato in Cassa Edile è passato da 66,5 milioni di euro del 2008 a 56,5 milioni del 2014, con una perdita del 15%. Il numero dei DURC (Documento Unico di Regolarità contributiva) rilasciati dalla Cassa edile, utili alle imprese ai fini dei pagamenti per i lavori effettuati, nel 2014 sono diminuiti del 13,8% rispetto al 2013. Nello stesso periodo gli investimenti pubblici regionali registravano un decremento pari al 74% nel settore della viabilità e del 76% per le infrastrutture per mobilità e reti; meno 54% di spesa per l’assetto idrogeologico e meno 65% negli investimenti per il governo del territorio”.
Impietoso anche il raffronto della spesa pro-capite nel periodo 2010/2014, riferita alle spese correnti e agli investimenti, con le Province Autonome di Trento e Bolzano. “ In Valle d’Aosta – spiegano ancora i sindacati – si spende meno della metà per gli investimenti: 2.926 euro a Trento, 3.176 euro a Bolzano, 1.287 euro in Valle d’Aosta. La spesa corrente vede la Valle d’Aosta prima con 8.675 Euro pro-capite, Trento 5.343 Euro e Bolzano con 6.405 Euro. Nello stesso periodo la provincia autonoma di Bolzano ha ridotto dell’8,5% le spese correnti e aumentato del 22,7% gli investimenti. Ciò dimostra che l’elevato livello di spese per l’amministrazione generale toglie importanti risorse che potrebbero essere destinate alle opere pubbliche e riportare la filiera delle costruzioni al ruolo che le compete nell’economia valdostana”.
I sindacati, quindi, lanciano una nuova richiesta di aiuto. “L’edilizia nella nostra regione rappresenta più del 12% della ricchezza prodotta in Valle d’Aosta – concludono – richiamiamo l’attenzione di tutti affinché gli attori istituzionali adottino misure tali da far ripartire l’edilizia, comparto su cui poggia l’economia regionale”.