La delusione di Cervinia per la prima discesa libera annullata

Fra gli operatori commerciali e turistici serpeggia l'amarezza. Non per tutti però la competizione ha avuto ricadute in termini turistici. "Noi albergatori però non dobbiamo pensare di fare reddito con questo evento: è una sorta di investimento, è far parte di un progetto generale".
Cervinia
Economia

Quella di Zermatt e Breuil-Cervinia con la Coppa del Mondo sta diventando quasi una battaglia personale, se non un’ossessione. “Questa gara non s’ha da fare”, viene quasi da dire.  Gli organizzatori, le istituzioni, gli impianti di risalita continuano a credere nel Matterhorn Cervino Speed Opening. In paese, complici le piste aperte e l’orario di pranzo, subito dopo la cancellazione della prima discesa femminile di sabato non c’è una grande calca, ma un po’ di movimento c’è, sia per le strade che in bar e ristoranti. “Speriamo che ci rimborsino i biglietti…”, dice qualche passante alla notizia del possibile mancato rimborso.

Operatori del turismo e negozianti sono tutti abbastanza concordi nell’affidare alla sfortuna la causa di questo ennesimo passaggio a vuoto. “Una grande fregatura, con tutto il lavoro fatto e le persone impegnate: non è mai successo di avere 15 giorni di fila brutto tempo”, dice sconsolata Graziella Bich, del Bazar Bich. “Il fatto è che il tempo fa un po’ quello che gli pare. Come dico sempre: le previsioni per Cervinia le fanno in qualche altra nazione…non sono mai sicure! Ora il rischio è che non ci diano più la gara, perché se va così per due anni di fila quando peraltro è la prima volta che si cerca di fare, non è una situazione facile”.

Graziella Bich
Graziella Bich

Il cotitolare del negozio Mirabel rincara la dose e sottolinea come “la sfortuna è sotto gli occhi di tutti, il tempo ci ha praticamente remato contro. Certo, a novembre a 3500 metri l’incognita meteo è molto alta, io ho lavorato sul ghiacciaio e ci sono stati mesi di novembre in cui ero in maglietta ed altri in cui non vedevo a mezzo metro. Di sicuro, se la gara si fosse fatta sarebbe stato uno spettacolo notevole per tutti. È bello e particolare vedere il paese con tanti stranieri addetti ai lavori. C’è rammarico per come è andata, per chi ha investito soldi e tempo, e per chi è venuto apposta. È un peccato anche sentire certi ragionamenti, c’è una specie di tifo che a volte può essere evitato”.

Lato alberghi, si sorride soprattutto per le stanze occupate dagli addetti ai lavori – squadre, staff, media, organizzatori – un elemento che nella settimana delle gare maschili mancava perché la base logistica era a Zermatt. Altra differenza, l’apertura delle piste. Paola Castellino, dell’Hotel Bucaneve – dove alloggiano 14 persone del team tedesco – è delusa: “Ci tenevamo tanto, ma purtroppo il tempo non si può comandare e accettiamo il verdetto. Le prenotazioni per la Coppa del Mondo ci sono state e non sono state annullate”.

Alcuni dati significativi li dà Monica Valzelli dell’Hotel Serenella: “Una delusione non poter fare la gara, ma a livello di turismo non ha spostato quasi niente. Noi siamo un albergo piccolo, ma a parte le persone dell’organizzazione abbiamo occupato solo tre stanze, di cui una venuta appositamente per la Coppa del Mondo e altre due per fare un giro e sciare. Le date, comunque, vanno bene: farla in primavera sarebbe impensabile, in quel periodo a Cervinia lavoriamo molto con i tour operator stranieri e gli alberghi sono già pieni”.

Sertorelli Sport Hotel
Sertorelli Sport Hotel

Al Sertorelli Sport Hotel alloggiano le nazionali italiana e slovena. Le ragazze della valanga rosa sono a fare pranzo, nella hall si nota lo zaino di Federica Brignone con la serigrafia di una tigre simile a quella del suo casco. Egidio Sertorelli non ha dubbi: “C’è la volontà di continuare da parte di tutti, sarà un evento unico. Noi albergatori però non dobbiamo pensare di fare reddito con questo evento: è una sorta di investimento, è far parte di un progetto generale che coinvolge i gestori degli impianti, l’amministrazione, le istituzioni, e tutto il nostro territorio e la nostra comunità”.

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