Ne risentirà l’ambiente, ne risentiranno le strutture ricettive e le attività commerciali, ne risentiranno i residenti, i turisti e il traffico. Il progetto di CVA per un nuovo impianto idroelettrico sulla Dora Baltea tra Pré-Saint-Didier e Morgex, depositato nel 2022 (già all’epoca oggetto di un’interpellanza in Consiglio Regionale da parte di Chiara Minelli) e dichiarato assoggettabile alla procedura di Valutazione impatto ambientale (Via), ha fatto risuonare più di un campanello d’allarme in Valdigne, portando alla nascita del comitato Dora Baltea Viva. Il comitato, composto da una cinquantina di persone, ha organizzato alcuni incontri in Alta Valle per far conoscere alla popolazione il progetto ed il suo possibile impatto.
Il progetto di CVA
Il progetto, spiega il comitato in una nota, “prevede la costruzione di un impianto nel fondovalle, in destra idrografica della Dora Baltea con l’opera di presa nel comune di Pré-Saint-Didier, poco a valle della confluenza fra la Dora e la Dora di La Thuile. La restituzione nel comune di Morgex, circa 3 km a valle dell’opera di presa. La maggior parte delle opere si collocherebbe nel comune di Morgex. L’opera di presa, da realizzarsi a 160 metri a valle della confluenza con la Dora di Verney, a Pré-Saint-Didier, prevede uno sbarramento con paratoie larghe 12 e 5 metri e alte 6 e 7,5 metri, con un ponte di collegamento tra destra e sinistra idraulica, dissabbiatori in galleria per una lunghezza di circa 70 metri e una larghezza di 11, vasche di carico dalle quali partono due gallerie di derivazione con diametro interno di 4 metri che confluiscono in un’unica galleria che si sviluppa per 2,6 km fino alla centrale.
La centrale di produzione sarà completamente realizzata in caverna con dimensioni di 50×20 metri, il canale di restituzione è lungo circa 360 metri, sempre in galleria. Lo scavo delle gallerie produrrà materiale inerte per un totale di 70.000 m3. Il materiale sarà temporaneamente stoccato presso un’area di deposito temporaneo di circa 15.000 m2 localizzata in sponda destra idrografica della Dora”.
L’impatto del progetto
“Già tre anni fa, all’epoca del progetto di fattibilità, noi come Comune e altri enti avevamo depositato alcune osservazioni ed avevamo espresso parere contrario”, spiega Federico Barzagli, sindaco di Morgex. “Nell’incontro abbiamo ribadito la nostra posizione. È un progetto molto impattante che va a contrastare con gli interessi delle attività di rafting e dei Consorzi degli artigiani e di miglioramento fondiario, solo per fare alcuni esempi. Il materiale che verrà scavato, inoltre, verrebbe stoccato in aree strategiche per il comune, come la pista ciclabile, l’area sportiva ed il sentiero Bébé en marche”.
Attualmente il progetto è “dormiente”, ma il comitato Dora Baltea Viva non dorme sonni tranquilli. Durante l’incontro informativo del 2 agosto “Rosetta Bertolin di Legambiente ha illustrato come in Valle d’Aosta l’85% della Dora Baltea è derivato”, spiega Emanuele Bernasconi, una delle anime del comitato. “Del 15% rimanente, il progetto ne coinvolgerebbe un altro 8%. Ci pare un ipersfruttamento, ci chiediamo se sia davvero il caso e se ne valga la pena: bisogna quantificare il danno diretto e indiretto di 4 o 5 anni di lavori sul territorio, sia da un punto di vista economico, che ambientale, che logistico. Il progetto ci pare molto fragile e troppo invasivo, abbiamo fatto delle analisi e osservazioni. All’incontro abbiamo invitato anche i rappresentanti di CVA, ma non sono venuti. Sappiamo che stanno facendo delle modifiche, ma hanno detto che ne discuteranno negli ambiti istituzionali. Restiamo in attesa”.
Bernasconi è anche titolare di Rafting.it, ed il progetto “decreterà la morte delle attività di rafting della zona, cinque società da Aosta all’Alta Valle con un’ottantina di persone che ci lavorano e diversi turisti che vengono apposta ogni anno e che saranno costretti ad andare altrove. Alcuni albergatori hanno già preso posizione”.
Il comitato ha ora in programma una “festa della Dora” a settembre, un momento di aggregazione ed informazione.
Una risposta
Allora promuoviamo le centrali a carbone..
Tutto no…