“Riteniamo che queste nuove regole, ulteriormente vessatorie nei confronti dei cittadini, perché prevedono l’anticipazione di un pagamento che magari in seguito si scoprirà non dovuto, siano chiaramente un arbitrio e un torto che mina il diritto di “accesso alla giustizia” garantito dalla nostra Costituzione”.
Fedeconsumatori si schiera contro le nuove norme di Equitalia, entrate in vigore dal 1° ottobre, che sottintendono al recupero di pagamenti fiscali o previdenziali: “per certi versi tendono a oscurare atteggiamenti vessatori nei confronti dei cittadini”.
Le questioni rilevate sono diverse. In primis, l’accorpamento tra avviso di accertamento e cartella esecutiva, restringebbe fortemente i tempi a disposizione del cittadino che, di fronte ad un avviso che diviene esecutivo dopo solo 61 giorni, “non ha il tempo materiale di verificarne l’esattezza”.
Il ricorso che eventualmente il cittadino deciderà di fare, costerà un’anticipazione del 30% sulla cifra richiesta, quindi secondo Federconsumatori, non sarebbe “per nulla veritiera l’affermazione riguardante la diminuzione della percentuale di pagamento anticipato, scesa dal 50% al 30%, quando le regole antecedenti prevedevano un pagamento anticipato pari allo zero”.
Inoltre, la dichiarazione secondo la quale l’eventuale pignoramento dei beni avviene per norma dopo 180 giorni, sarebbe “resa sterile da una clausola che prevede la discrezionalità dell’operatore di intervenire con il pignoramento prima del termine fissato. Ci auspichiamo – conclude Federconsumatori – che questa discrezionalità non porti alla distinzione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B”.