Ospedale, vertici dell’Usl replicano a Rsu e sindacati

Scrivono Ardissone, Tarello e Veglio: ""Le dichiarazioni così forti contenute nel comunicato dei sindacati faticano ad essere comprese, pur sempre in una ottica rispettosa e senza voler alimentare polemiche che riteniamo, alla fine, non essere utili".
Economia

"Le dichiarazioni così forti contenute nel comunicato dei sindacati faticano ad essere comprese, pur sempre in una ottica rispettosa e senza voler alimentare polemiche che riteniamo, alla fine, non essere utili rispetto alle attuali esigenze e necessità". Così Lorenzo Ardissone, direttore generale dell’Usl Vda, Massimo Veglio (direttore sanitario) e Daniela Tarello (direttore amministrativo) in replica al comunicato stampa delle Rsu e delle organizzazioni sindacali Fp-Cgil e Uil-Flp.

I tre direttori rispondono punto su punto alle accuse. Sui servizi definiti "all’osso" dai sindacati e dalle Rsu i tre direttori replicano: "Per quanto concerne la ristorazione vengono fornite 2 confezioni di fette biscottate e non 2 fette biscottate, come peraltro previsto dalle "Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera ed assistenziale", "il servizio di lavanderia è oggetto di giornaliero e costante monitoraggio in base al numero dei pazienti presenti, tenendo conto comunque dell’appropriatezza e delle esigenze assistenziali al fine di utilizzare al meglio la biancheria ed evitare gli sprechi e "per quanto concerne il servizio di pulizia l’attività definita in capitolato non viene misurata in ore ma a risultato".

E sul personale: "Per quanto riguarda la presenza degli Oss di notte, si precisa che sono stati individuati i reparti meno critici e la presenza dell’infermiere è sempre assicurata; relativamente all’infermiere utilizzato come fosse un "jolly", appare superfluo rammentare che la funzione del Dipartimento è principalmente quella di impiegare in modo razionale e condiviso le risorse, tra cui quelle umane".

Concludono infine Ardissone, Veglio e Tarello: "La sanità valdostana, per la sua conformazione geografica non ha possibilità di razionalizzazione come nel caso di altre Regioni dove esistono pluralità di sedi ospedaliere in distanze chilometriche ragionevoli; la cosa più importante dovrà essere quella di mantenerne la capacità di risposta al maggior numero di esigenze sanitarie dei cittadini senza assumere iniziative di regressione solo finalizzate alla riduzione dei costi e questo per evitare di trovarsi una Sanità “ridotta”, nel momento in cui la crisi finirà, perché se così fosse ripartire sarebbe difficile".

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