Patrimonio culturale e castelli in Valle d’Aosta: riscoprirli divertendosi

Molti di questi tesori restano sconosciuti ai più, valdostani compresi. Negli ultimi anni però grazie a tanti eventi stanno tornando in auge, vediamo come e cosa fare per potenziarne l’offerta turistica. Qui di seguito la rubrica a cura di Turismo Ok.
Economia

In Valle d'Aosta è noto a tutti, castelli, fortificazioni e ruderi di epoca romana, medioevale e rinascimentale costituiscono una fetta importante del patrimonio storico culturale della Regione. Tralasciando i più noti, Fénis e Bard su tutti, dove più o meno valdostani e turisti sono capitati almeno una volta, esistono tanti altri numerosi siti del tutto sconosciuti, vuoi perché fino a poco tempo fa chiusi al pubblico, vuoi perché privati, vuoi soprattutto per nostra negligenza. Attraverso numerose iniziative, su tutte il programma "Restitution", voluto da questa Amministrazione Regionale, in particolar modo dall'Assessorato Istruzione e cultura e finalizzato proprio a cercare di diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza del nostro territorio attraverso lavori ed interventi di restauro e manutenzione che possano consentire la visita.

Iniziative come questa sono necessarie e fondamentali a ridare dignità ai nostri monumenti, segno di un passato glorioso ma spesso poco valorizzati. In particolar modo in ambito turistico, i nostri ospiti sembrano fruirne in modo sporadico e, per così dire, complementare : spesso infatti i botteghini dei castelli si riempiono solo quando le alternative più "spassose" sono precluse dal maltempo. Tutt'altra musica durante gli eventi in grado di riempire festosamente luoghi e siti storici; ad esempio la Settimana della Cultura propone anche quest'anno numerosi appuntamenti, anche molto suggestivi come "Gran Paradiso in scena". Si tratta di una proposta itinerante realizzata dalla Fondation "Grand-Paradis" che ha saputo unire in una sola volta informazione, intrattenimento (durante il percorso sono previste scene di figuranti in costume) ed enogastronomia.

Crediamo che al centro di questo rilancio, in particolar modo per la fruizione turistica, sia fondamentale ricercare quell'atmosfera passata che si viveva ai tempi in cui i castelli erano abitati. Ascoltare in sottofondo durante una visita musiche e stornelli medioevali, incontrare sul sentiero personaggi in costume, sono due semplici esempi che renderebbero i castelli un luogo vivo e divertente, in particolar modo per famiglie e bambini. La proposta dei castelli dovrebbe quindi trovare maggiore integrazione nelle proposte turistiche attraverso strumenti di acquisto comune o di agevolazione sui biglietti. Per il momento, quello dei castelli, resta un potenziale in gran parte inespresso e se si considera che tenerli aperti è un sacrificio non indifferente anche a livello economico, sarebbe auspicabile adottare una strategia più "aggressiva" e maggiormente rivolta alla commercializzazione.

 

A cura di TURISMOK

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte