Sarà la giornata piovosa, sarà che in pausa pranzo c’è sicuramente meno gente che mangia al ristorante rispetto alla cena, considerando anche la chiusura di scuole, uffici e negozi, sarà che l’ordinanza che consente la vendita di cibo d’asporto risale alle 19 di ieri sera e molti ristoratori non hanno avuto ancora modo di organizzarsi, ma il primo giorno di parziale riapertura alla vendita di cibo non è molto diverso dai precedenti.
Sono da poco passate le 13, e la via centrale di Aosta sembra più deserta del solito. Veder passare in bici o in monopattino elettrico i cosiddetti riders della consegna di pasti a domicilio fa quasi pensare di essere in una grande città. La maggior parte delle attività di somministrazione di cibo, però, è chiusa: niente pizza al taglio, niente kebab, ristoranti e pizzerie aperti si contano sulle dita di una mano. E quasi nessuno di loro ha ravvisato un cambiamento nella propria attività.
“Saranno venute giusto un paio di persone a ritirare qui il cibo”, dicono al Pizzeria Ristorante Moderno. “Prima di questo periodo lavoravamo molto con gli uffici. Ora continuiamo per lo più con la consegna a domicilio, ci siamo dovuti reinventare, abbiamo creato molto artigianalmente dei dépliant con i menù. Però bisogna restare positivi e lottare come dei guerrieri”.
La situazione all’Hostaria del Calvino, in Via Croce di Città, non si discosta di molto: “Non è cambiato niente, sarà venuta una persona. Preferiscono comunque farsi portare il cibo, è più comodo”. Neanche la possibilità di avere una “scusa” per uscire di casa convince i clienti a venire di persona, come dimostra una telefonata arrivata proprio in quel momento per alcune pizze da consegnare in un’altra via del centro.
Appena di fronte, però, c’è chi è molto soddisfatto: “Sono arrivati diversi clienti, per loro poter venire qui di persona, anche solo facendo un passo all’interno del locale con le mascherine ed i distanziamenti, è un barlume di normalità”, dicono al Bar&Ristò La Fontana. “Non facciamo solo i piatti del ristorante, ma anche servizio di bar e caffetteria: ad esempio, prepariamo un box da asporto con gli aperitivi – spritz, americano, quello che si vuole – e degli stuzzichini”.
L’ultimo locale trovato aperto da lì fino all’Arco d’Augusto – sono ormai quasi le 14 – è il B63, che però ancora non ha pensato se attivarsi per il cibo da asporto, in quanto “servirebbe una persona in più”.