Si faranno sentire almeno fino a giugno gli effetti della recessione economica sull’economia valdostana. E’ quanto emerge dai risultati dell’indagine previsionale relativa al secondo trimestre elaborata periodicamente da Confindustria Valle d’Aosta. Nessuna inversione di tendenza dal momento che gli imprenditori rilevano diminuzioni nel livello di utilizzo degli impianti, nell’andamento degli ordini e nella competitività.
“Il forte peggioramento – si legge nella nota congiunturale – ha interessato quasi tutte le attività del settore industriale ed in modo particolare ha colpito il settore metalmeccanico, con punti di crisi più acuta per la siderurgia e l’automotive”. Effetti negativi anche nel comparto dei servizi.
Sul fronte dell’occupazione emerge un andamento negativo negli ultimi quattro trimestri anche se le imprese che prevedono una sostanziale stabilità negli organici continuano a costituire la maggioranza delle aziende intervistate. Ma è sempre più frequente il ricorso alla cassa integrazione con livelli che si sono quintuplicati rispetto a quelli dello stesso periodo registrato negli ultimi due anni.
“Sotto il profilo finanziario – prosegue l’indagine di Confindustria VdA – si riscontra anche per questo trimestre, una situazione di ritardo negli incassi sostanzialmente in linea con le rilevazioni precedenti. E’ il comparto manifatturiero a evidenziare maggiori difficoltà negli incassi. Il costo del credito nell’ultimo trimestre è diminuito per più di un terzo degli intervistati, in linea con gli interventi di politica monetaria promossi dalla Banca Centrale Europea”. E resta forte la difficoltà di accesso al credito che incide negativamente sulla liquidità delle aziende costrette a ricorrere a dilazioni di pagamento.