Progetto da quasi 200milioni di euro per potenziare la centrale di Chavonne

Saranno quattro i comuni coinvolti. E’ prevista la costruzione di una diga a Cretaz e guadagni per 55 milioni l’anno, per 15 anni. La centrale produrrà 229 milioni di chilowattora.
Il bacino di Cogne per la centrale elettrica prima dei lavori
Economia

La centrale di Chavonne, il progetto
La centrale di Chavonne, a Villeneuve, triplicherà la sua potenza. Per farlo la Cva, proprietaria dell’impianto, ha messo a punto un progetto da 192 milioni di euro. Oggi, l’impianto (che risale agli anni 20) produce 141 milioni di kilowattora, dopo i lavori ne produrrà 229 milioni. Per le opere civili servono 176 milioni di euro: è previsto lo scavo di 20 chilometri di gallerie per le nuove condotte, anche se l’opera più impattante sarà la costruzione di una diga a Cretaz, a Cogne. Lo sbarramento sarà alto 14,5 metri e lungo 42, la capienza è di 127 mila metri cubi d’acqua. La centrale usa le acque della Grand Eyvia e del Savara, nel primo caso sarà costruita la diga, nel secondo una presa. Anche l’edificio di Chavonne sarà ampliato, con un esborso di 5,8 milioni di euro.

Le preoccupazioni degli ambientalisti e degli abitanti
Sono quattro i comuni coinvolti: Cogne, Aymavilles, Valsavarenche e Villeneuve. Dice Legambiente: “A opere terminate, alcune zone dei territori interessati non saranno più le stesse. Così, ad esempio, la gola di Cretaz, appena sotto Cogne, che sarà sbarrata da una diga alta 15 metri; oppure la zona subito sottostante Dégioz a Valsavaranche, dove sorgerà la nuova captazione per scopi idroelettrici in località Pont du Loup). Sparirà Plan Pessey, in Val di Cogne, le cui aree di pascolo saranno sostituite da un deposito per materiali di risulta”. L’aspetto che inquieta di più Legambiente è che il 52 per cento delle opere sarà realizzato sul territorio del parco. Il cantieri dureranno almeno 7 anni, con i disagi che ogni cantiere porta con sé. Gravoso è anche il problema dei materiali di risulta, una quantità enorme: a Cretaz dovranno essere ricollocati 42 mila metri cubi di materiale; a Poignon (Villeneuve) 330 mila e a Plan Pessey 80 mila. Gli abitanti di Cogne si sono riuniti con l’amministrazione per discutere la questione. “Non siamo contrari, ma vogliamo delle garanzie”, è la posizione dominante. Il sindaco Franco Allera ha ricordato che c’è tempo sino al 31 dicembre per presentare osservazioni al Via. Il Comune si è già opposto al riposizionamento del materiale sui prati di Cretaz, allo stesso modo non vuole che i parti si trasformino in cantieri per sette anni. Altra angoscia riguarda il fiume, se il progetto non verrà modificato, dalla diga in già, scenderà solo un ruscello d’acqua.

I guadagni
“It’s only business” si dice nel il Padrino di Francis Ford Coppola, e i cogneins non sono degli sprovveduti: “Questo è soprattutto un enorme affare, è impossibile fermarlo”. A fronte di 192 milioni di investimenti nelle casse della Cva entreranno 55 milioni di euro l’anno, per 15 anni.

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