“I valdostani sono gli unici a doversi esprimere e devono avere il diritto di votare in modo democratico e partecipato a favore o contro la quotazione in borsa della Compagnia Valdostana delle Acque”. E’ questo il ragionamento alla base della scelta del Comitato “Giù le mani dalle Acque e da CVA” di procedere ad una raccolta firme per chiedere un referendum consultivo.
La decisione è maturata all’indomani del consiglio regionale del 21 giugno scorso quando l’Assemblea regionale ha respinto un emendamento del Movimento 5 Stelle che chiedeva la definitiva cancellazione della quotazione in borsa di CVA, attraverso l’abrogazione dell’articolo 27 della finanziaria regionale.
Anche l’approvazione all’unanimità (33 consiglieri presenti) di una risoluzione sulla sospensione dell’iter non ha tranquillizzato il Comitato che l’ha definita “fumo begli occhi”. “Sappiamo bene, però, che la sospensione politica non equivale alla sospensione dei lavori negli uffici, i quali proseguiranno senza indugio per portare a conclusione il prospetto di quotazione”.
“Ci appare chiara quale sia la volontà della politica valdostana e prendiamo atto che l’intenzione della stragrande maggioranza delle forze politiche sia andare avanti e quotare” hanno ancora sottolineato dal Comitato che si organizzerà quindi per raccogliere nella cittadinanza le firme per un referendum.