Rapporto Bankitalia: “Ci sono segnali dell’inizio di una svolta del ciclo economico”

Un quadro ancora “in chiaroscuro”, quello fornito oggi dal Rapporto annuale di Bankitalia. Nel 2014 tiene il terziario, c'è una lieve ripresa dei consumi e un lieve aumento del numero degli occupati.
Economia

Nel 2014 l’economia valdostana rimane debole ma s’intravedono, confermati nei dati dei primi tre mesi del 2015, i primi segnali di ripresa. E’ questo il quadro ancora “in chiaroscuro” fornito oggi dal Rapporto annuale di Bankitalia.
“Rispetto all’anno scorso dove la situazione era pesantemente recessiva – ha sottolineato il Direttore della sede locale Gennaro Maria Argirò – nel 2014 per alcuni comparti continua a essere molto negativa, ad esempio il settore delle costruzioni, ma dobbiamo registrare la tenuta del terziario, una lieve ripresa dei consumi (0,3%), un lieve aumento del numero degli occupati (0,8%), maggiore del nord-ovest. Ci sono, quindi, dei segnali che, se confermati dai numeri nel 2015, possono dare l’idea dell’inizio di una svolta del ciclo economico.”

Nel 2014 il Pil regionale continua a diminuire, – 0,2%, anche se in misura contenuta. Una flessione che interessa tutti i settori ad eccezione dei servizi dove l’aumento è stato però marginale. A pesare ancora una volta sull’andamento dell’industria è stata la debolezza della domanda interna. Il grado di utilizzo degli impianti è arrivato nel 2014 ai minimi storici, c’è un’ampia capacità produttiva inutilizzata che ha portato le imprese a rinviare le spese di investimento.

Costruzioni
Prima della crisi il settore, a cui Bankitalia ha dedicato quest’anno un approfondimento, era cresciuto in misura maggiore rispetto alla media italiana, anche grazie agli investimenti effettuati dal settore pubblico.  Gli investimenti fissi lordi delle pubbliche amministrazioni erano del 30% nel 2011 contro l’8,5% del Nord-Ovest, il 10,8% della media italiana, quelli in infrastrutture rappresentavano da soli l’8% del Pil regionale fra il 2010 e il 2012.  Con la crisi il settore è stato caratterizzato da un processo di frammentazione della struttura produttiva: la dimensione media delle imprese è scesa da 3,4 addetti del 2001 al 2,4 del 2011.

Turismo
Nel 2014 le presenze sono rimaste stabili, la flessione della componente italiana è stata bilanciata dalla ripresa di quella estera. Il numero di arrivi è salito dell’1.4% e si è mantenuta stabile la durata media dei soggiorni, intorno ai 3 giorni. La spesa media dei viaggiatori stranieri è tornata a crescere nel 2014.

Occupazione
Dopo tre anni torna a crescere il numero di occupati, 0,8%, legato soprattutto al lavoro autonomo mentre continua a scendere il numero di lavoratori dipendenti.  A spiegare la crescita dell’occupazione sono i lavoratori con più di 55 anni mentre soffre ancora l’occupazione giovanile (-3,9%). L’offerta di lavoro non ha assorbito però la domanda e così il tasso di disoccupazione ha continuato a crescere, 8,9% nel 2014, raggiungendo il massimo del periodo (nel 2008 era del 3,3%).

Famiglie
Tra il 2007 e il 2012 il reddito disponibile delle famiglie si è ridotto del 3,9% a causa della flessione dei redditi da lavoro. Le retribuzioni annue pro capite lorde dei lavoratori dipendenti del privati, tra il 2009 e il 2013, sono diminuite dell’1,4% in termini reali. La spesa per consumi è scesa del 2,4% (tra il 2011 e il 2013). Le famiglie hanno deciso di fare economie su vestiario, mobili ed elettrodomestici. E’ tornato a crescere il credito alle famiglie (1,4%) mentre continua a calare quello delle imprese. “In Valle d’Aosta la percentuale di famiglie indebitate è superiore rispetto all’Italia ma i principali indicatori di vulnerabilità evidenziano una situazione più facilmente sostenibile” sottolinea il rapporto di Bankitalia. 

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