Un allungamento della concessione dal 2032 al 2050 o una fusione con il Traforo del Monte Bianco. Sono le due ipotesi per il futuro di Rav, Raccordo autostradale valdostano, di cui la Regione è socia di minoranza con il 42% , emerse durante l’approvazione del bilancio 2021. Nei prossimi dieci anni la società ha in programma importanti lavori di manutenzione per circa 84 milioni di euro, che incideranno sulla tenuta finanziaria.
“A seguito delle ispezioni ministeriali e delle modifiche dei parametri di rilievo di lavoro è stato fatto un piano piuttosto impegnativo da qui al termine della concessione al 2032” spiega il Presidente di Rav Paolo Vietti. “Un allungamento della concessione consentirebbe di spalmare in modo meno impattante gli ammortamenti”.
Negli ultimi due anni la società non ha potuto incidere sul costo dei pedaggi, bloccati dal decreto Milleproroghe. La richiesta di Rav di nuovi aumenti è da tempo sul tavolo del Ministero, con il quale è in corso una contrattazione per il rinnovo del Piano economico finanziario fermo al 2009 e una battaglia a suon di ricorsi e controricorsi. L’ultima richiesta, relativa al 2020, era di un adeguamento tariffario del 6,51%.
“L’occasione – spiega l’Assessore Caveri – è servita per ribadire la preoccupazione per il costo dei pedaggi, anche se congelati nell’ultimo periodo e l’attesa di conoscere i nuovi assetti societari con il ritorno dello Stato nella Società Autostrade, oggi socio di maggioranza attraverso il Traforo del Monte Bianco”.
Anche per il 2021 Rav ha registrato un calo dei passaggi che ha inciso sul risultato di bilancio, in linea con quello dell’anno prima, che registra una perdita di circa 4,9 milioni di euro.
Il futuro dell'”autostrada più cara d’Italia” è legato a quello del traforo del Monte Bianco. Domani, mercoledì 30 marzo è in programma l’Assemblea della società italiana per il Traforo del Monte Bianco, socio di maggioranza in Rav con il 58%. “Siamo tutti consci dell’obsolescenza del Tunnel del Bianco, che sarà interessato in futuro da importanti lavori con relativi periodi di chiusura” evidenzia l’Assessore Caveri. “Se non si vuole percorrere l’ipotesi del raddoppio del tunnel, che vede la contrarietà dei francesi, bisognerà capire quali altre soluzioni e tecnologie mettere in campo, sapendo che questo è un passaggio internazionale fondamentale”.