Rafforzare la ricerca scientifica, potenziare l’apprendimento delle lingue straniere e i corsi universitari in lingua, studiare l’implementazione di ulteriori doppie lauree con partner europei, realizzare una rete culturale di società storiche e creare una collana editoriale interna.
Sono queste le priorità del nuovo Rettore dell’Università della Valle d’Aosta, il vulcanico professor Fabrizio Cassella, che questo pomeriggio ha presentato le linee programmatiche del mandato per il quadriennio 2011-2015. “La squadra c’è – ha esordito – ora si tratta di mettersi in marcia per realizzare i singoli obiettivi e vincere una sfida, che non riguarda solo il nostro ateneo ma tutto il mondo culturale, che è quella di fondare un’Europa dei valori”.
L’integrazione
“Il fil rouge delle iniziative che porteremo avanti in questi anni – ha spiegato il Professor Cassella – è rappresentato dall’integrazione: tra le discipline, con il territorio e con gli altri atenei”. Nello specifico, l’ateneo valdostano si propone di diventare uno strumento di orientamento universitario nazionale e internazionale per le famiglie valdostane, di supportare gli enti nella progettazione culturale, di assicurare la formazione permanente degli occupati anche nell’ottica della riconversione professionale e di affiancare le imprese ad affacciarsi s nuovi progetti.
La ricerca
Il nuovo rettore punta molto sulla ricerca, ma in che modo verrà sviluppata? “Puntiamo a un sistema autofinanziato, attraverso la progettazione e quindi la partecipazione a gare locali, nazionali ed europee che ci consentano di ottenere finanziamenti da reinvestire poi a loro volta in nuove risorse e da dedicare infine, per chiudere il cerchio, alla ricerca stessa”. La ridistribuzione del tempo sarà il punto di partenza. “Inizieremo bilanciando in maniera differente il tempo a disposizione degli studenti – ha continuato Cassella – che al momento è dedicato al 100% alla didattica”.
Le lauree specialistiche
Per i prossimi due anni non saranno attivate nuove lauree specialistiche. Cassella è stato chiaro: “La normativa attuale non ce lo permette, a meno di non sopprimere un paio di triennali, e ovviamente non abbiamo nessuna intenzione di farlo”.
Per quanto riguarda la facoltà di economia, secondo il Rettore la specialistica “partirà poi a condizione che diventi appetibile soprattutto ai ‘non valdostani’, con una caratterizzazione didattica forte e molto specifica. E poi bisognerà potenziare l’attuale progetto, soprattutto dal punto di vista linguistico”. Per quanto riguardo la facoltà di psicologia, per il futuro dell’attaule triennale, l’idea è di “orientarsi di più verso la psicologia sociale e del lavoro, in modo da riuscire a formare soprattutto degli esperti nella gestione delle risorse umane”.
L’apertura a nuovi corsi
“C’è l’intenzione d’intraprendere nuovi percorsi di studio, anche se non nell’immediato”, ha spiegato il Rettore, aprendo in particolare a corsi in campo sanitario, nel settore dell’igiene pubblica e in ambito agroalimentare, e in campo scientifico, in collaborazione con la sede di Verrès del Politecnico di Torino.