Riorganizzazione microcomunità, sindacati dicono no a esternalizzazione

Nuovo incontro questa mattina fra sindacati e le strutture regionali. "Tirato il freno a mano" sull'ipotesi di affidare la gestione del servizio ad una società mista pubblico/privato.
Immagine di archivio
Economia

Di riorganizzzazione delle microcomunità si è tornati questa mattina a parlare nel nuovo incontro fra le strutture dell’Amministrazione regionale e i sindacati. 

Una riunione "calda con toni accesi" dove è stata ribadita da parte dell’Assessore regionale Antonio Fosson e dei suoi dirigenti la necessità di contenere i costi in assenza di risorse sufficienti a mantenere l’attuale sistema. Se mercoledì scorso i sindacati davano quasi per certa la decisione della Regione di andare verso la creazione di una società mista pubblico/privata per gestire i servizi, oggi l’impressione è stata che la parte politica "abbia tirato il freno a mano".

Rimangono, quindi, al momento sul tavolo tutte e tre le ipotesi ventilate mercoledì, il confronto è aperto ma i sindacati hanno già escluso la possibilità di arrivare a condividere un percorso di esternalizzazione. Un nuovo incontro, il primo di una serie che dovrà essere calendarizzata, è in programma per venerdì prossimo. Nei prossimi giorni i sindacati avranno modo di ragionare sui dati consegnati loro che fotografano l’attuale situazione del servizio e in particolare le singole posizioni dei 700 dipendenti.

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