Sciopero generale del 16 dicembre, possibili disagi nei trasporti

Lo sciopero generale è stato indetto da Cgil e UIl contro la Manovra del Governo Draghi. "L’accordo di maggioranza sulla distribuzione degli 8 miliardi destinati all’abbassamento delle tasse è profondamente sbagliato. Ha degli effetti dal punto di vista redistributivo iniqui e opposti rispetto a ciò che servirebbe".
Stazione Autobus Aosta
Economia

Possibili disagi nei trasporti giovedì 16 dicembre, giornata dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil per protestare contro la Manovra del Governo Draghi.

Nel trasporto pubblico locale sono interessati dalla protesta il personale delle aziende di Autonoleggio e T.P.L. (autolinee) della Valle d’Aosta dalle 8 alle 12 e dalle 18 alle ore 22.  Nel trasporto ferroviario il personale addetto alla circolazione sciopererà dalle ore 00.01 alle 21.00 (nel rispetto delle fasce di garanzia dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00).

Per il personale delle concessionarie autostradali e di Anas lo sciopero interesserà l’intero turno/prestazione lavorativa nella fascia compresa dalle ore 00.01 alle 24.00 del 16/12/2021 (ove previsti, verranno garantiti i servizi minimi).

Alla manifestazione di Milano prenderanno parte le segretarie regionali Vilma Gaillard (Cgil ) e Ramira Bizzotto (Uil). “Tutti devono scendere in piazza . È uno sciopero dei e per le cittadine e i cittadini. E noi saremo a Milano in rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati e di tutti coloro che da questa manovra finanziaria nazionale vengono penalizzati”.

Fra le critiche mosse da Cgil e Uil alla Manovra Draghi: “L’accordo di maggioranza sulla distribuzione degli 8 miliardi destinati all’abbassamento delle tasse è profondamente sbagliato. Ha degli effetti dal punto di vista redistributivo iniqui e opposti rispetto a ciò che servirebbe. Vorremmo sottolineare questo punto, in queste ore tutti si stanno affannando con percentuali a raccontare una storia diversa. La verità è molto semplice, si è fatta una scelta, cioè si è scelto di non intervenire sulle detrazioni e sulla decontribuzione, come avevamo chiesto, disegnando l’intervento fiscale su chi ne aveva più bisogno, ma si è fatta un’operazione che chiaramente ha degli effetti sui redditi più elevati. Allora il punto sul quale vorremmo che tutti riflettessero è che questa operazione, che va nella direzione, più volte, sostenuta, non va a vantaggio di coloro hanno un reddito inferiore ai 35.000 euro e che rappresentano l’85% della platea complessiva di lavoratori e pensionati”.

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