"Un piano di formazione gratuito ed accessibile a tutti i docenti per la lingua inglese che garantisca alla scuola Primaria e dell’Infanzia di ampliare il quadro orario dell’insegnamento in/di tale lingua in tutte le classi di tutte le scuole e l’istituzione di commissioni di lavoro composte da docenti ed esperti che redigano un progetto condiviso che proponga un’offerta realistica e fattibile per l’insegnamento dell’inglese nelle scuole primarie e dell’infanzia, come richiesto da tempo da alcuni insegnanti." E’ la contro proposta degli insegnanti al progetto “École en langues Vda”.
I docenti, riunitisi in tre assemblee sindacali indette da da Flc Cgil, Cisl Scuola, Savt École e Confsal Snals a inizio febbraio chiedono alla Regione di aprire dei tavoli di studio e approfondimento sul tema dell’educazione al plurilinguismo, dicendosi disposti a "creare una rete che comprenda tutte le istituzioni di base presenti sul territorio valdostano per sperimentare ed attuare un progetto nelle tre lingue, che dovrà però essere realizzato capillarmente in tutta la Regione". Progetto che necessita però, spiegano gli insegnanti di "risorse economiche e di personale che consentano l’efficace formazione degli insegnanti, la preparazione del materiale didattico specifico, l’applicazione delle indicazioni ministeriali relative all’insegnamento della lingua inglese, nel rispetto di quelle regionali relative al francese contenute ne Les adaptations".
Sul progetto “École en langues VdA”, esprimondo soddisfazione per la sospensione della sperimentazione, le assemblee degli insegnanti sottolineano come "non appare garantire i parametri richiesti ad un progetto scolastico". In particolare le perplessità sono legate "alla carenza di riferimenti teorici autorevoli e all’estremo divario tra i princìpi – condivisibili – della proposta con i dati di realtà che non sono stati presi in considerazione".
Inoltre gli insegnanti ricordano come "le scelte sull’offerta formativa delle singole scuole non possano essere oggetto di pressione né da parte dell’Amministrazione né da parte degli stessi genitori" e che "i tagli finanziari operati in base alle leggi di contenimento della spesa pubblica hanno compromesso la qualità dell’offerta formativa, gravando sui docenti numerose richieste per sopperire alle difficoltà economiche".