E’ stata pubblicata negli scorsi giorni, dal Tar della Valle d’Aosta, la sentenza relativa al ricorso presentato da un docente delle scuole superiori che non aveva potuto partecipare al concorso straordinario perché in quarantena a causa del Covid-19. Sulla base di un provvedimento cautelare dello scorso aprile, era stato disposto lo svolgimento di una prova suppletiva, dopo la quale l’insegnante è attualmente iscritto nelle graduatorie in attesa dell’assunzione in ruolo. Il verdetto di merito stabilisce quindi la cessazione della materia del contendere, ma rileva alcuni aspetti ripresi dal Savt-Ecole, cui il ricorrente era iscritto.
L’organizzazione sindacale sottolinea come il verdetto stabilisca che la Regione “resta istituzionalmente investita dell’indizione dei concorsi, sicché a nulla rileva, ai fini della corretta intimazione in giudizio, che il materiale disimpegno delle procedure avvenga per prassi consolidata di concerto e con l’ausilio tecnico-logistico dell’apparato ministeriale statale”. Tale pronunciamento, per il segretario del Savt-Ecole Luigi Bolici, “aggiunge un ulteriore argomento alle istanze che stiamo promuovendo come sindacato scuola per addivenire ad una norma di attuazione che assegni alla Regione le prerogative per organizzare autonomamente i concorsi scuola”.
“Sempre più spesso, – osserva Bolici – le esigenze del Ministero non corrispondono a quelle della nostra Regione. In queste settimane, per esempio, stiamo svolgendo un concorso per le materie scientifiche la cui urgenza è tutta dello Stato, perché qui da noi avremmo molto più bisogno per le discipline letterarie”. Il Savt-Ecole lancia, al riguardo, un allarme preciso: “nel prossimo mese di settembre, con i nuovi pensionamenti, in Valle d’Aosta mancheranno dirigenti scolastici e sappiamo già che lo Stato non ha nessuna intenzione di bandire concorsi”.
Ecco, conclude il segretario del sindacato scuola, “i concorsi regionali, ancora prima di essere uno strumento per sanare il precariato sulla base delle nostre esigenze sono indispensabili per il buon funzionamento della scuola valdostana. E per realizzare questo primo importante obiettivo non è necessario mutare l’attuale stato giuridico degli insegnanti”.