L’Antitrust ha bloccato l’acquisizione da parte di Compagnia Valdostana delle Acque del 51% di Deval e Vallenergie, detenuto da Enel. La notizia è stata diffusa oggi dalla stessa Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, secondo la quale “l’acquisizione avrebbe comportato la creazione di un monopolio nei mercati della vendita al dettaglio di energia ai clienti allacciati in bassa tensione in Valle d’Aosta”.
Non si tratta, però, di un “no” definitivo. L’Autorità ha inviato infatti alla Regione una segnalazione per “sollecitare una modifica del meccanismo di sconti”: l’operazione non sembrerebbe quindi essere stata bocciata, ma soltanto rimandata a settembre.
“Di fronte a un diverso contesto normativo che eliminasse le barriere all’ingresso dei concorrenti – si legge nel comunicato diffuso dall’Agcm – l’Autorità potrebbe dare una diversa valutazione dell’acquisizione”.
A quali condizioni? Il nodo della questione riguarda la normativa regionale che prevede uno sconto del 30% sul costo per l’energia elettrica e il gas. Secondo l’Antitrust, infatti, la Regione dovrebbe prevedere modalità alternative per la concessione dell’agevolazione: ad esempio, la stipula di convenzioni con istituti bancari – o direttamente con la finanziaria Finaosta – per l’abilitazione a liquidare direttamente ai consumatori l’importo dell’agevolazione, a fronte della presentazione della bolletta.
Lo sconto è concesso agli utenti dalle imprese fornitrici di energia elettrica che vengono poi rimborsate dalla Regione, in base a una specifica convenzione. Il problema, secondo l’Antitrust, è che solo CVA e Vallenergie hanno sottoscritto il documento: per gli operatori nazionali le modalità di ottenere la riduzione implicano infatti una serie di oneri di gestione eccessivamente elevati in relazione al peso relativo della clientela valdostana.
Nel corso dell’istruttoria CVA si era impegnata a mantenere per due anni, prorogabili a quattro, i prezzi, particolarmente convenienti, praticati sul mercato libero. Una misura che però non è stata ritenuta sufficiente a eliminare le criticità concorrenziali.
Duro il commento del consigliere regionale dell’Alpe, Alberto Bertin, che aveva portato la questione tra i banchi dell’assemblea nel corso dell’ultima seduta. «Questa decisione dell’Antitrust – ha siegato – obbliga a un ripensamento profondo, tanto più che le rassicurazioni fornite dalla Cva sono state ritenute assolutamente inidonee: si tratta di un colpo durissimo alla politica del Presidente Rollandin e dei suoi alleati del Pdl che hanno voluto confezionare con troppa fretta e molta superficialità l’acquisizione”.