Un’operazione nell’aria da tempo. Il gruppo Tim ha annunciato la cessione della Telecontact, sua controllata impegnata da oltre vent’anni nell’assistenza clienti, ad una nuova società che si chiamerà Dna. Una decisione che avrà delle ripercussioni anche sui 40 dipendenti della sede di Aosta, in stato di agitazione insieme agli altri 1.500 lavoratori di tutta Italia.
Nei piani della Tim, l’operazione consentirebbe di creare un’aggregazione di imprese del settore delle telecomunicazioni – nella nuova società Dna confluirebbe, oltre alla Telecontact anche un ramo di azienda del Gruppo Distribuzione – per accedere a specifici fondi ministeriali. Ma, per andare a segno, serve il via libera dei sindacati con un accordo tra le parti, fino ad oggi negato.
“È da almeno un decennio che Tim minaccia di esternalizzare l’azienda e i lavoratori”, dice Ivana Laurora, segretaria generale di Fistel Cisl Valle d’Aosta, spiegando come la cessione della Telecontact alla Dna “porterebbe a delle condizioni peggiorative per i lavoratori a livello di contratto e di stipendio”. E prosegue: “A giugno pensavamo di aver scongiurato l’ennesima esternalizzazione perché eravamo arrivati a degli accordi. Adesso Tim è tornata alla carica come un fulmine a ciel sereno“. Oltre alla Fistel Cisl, la vertenza è seguita dalla Slc Cgil e dalla Uilcom Uil: “Noi ci opponiamo, abbiamo aperto le pratiche di raffreddamento e andremo allo sciopero“, sottolinea Laurora.
Anche la UilCom Piemonte e Valle d’Aosta esprime “la più ferma contrarietà” al progetto di cessione dell’azienda. “Nel nostro territorio sono 150 i lavoratori a rischio nelle sedi di Aosta e Ivrea sui 1.500 coinvolti a livello nazionale – fanno sapere dalla UilCom -. Dietro i proclami contenuti in un piano industriale che l’azienda definisce innovativo, si nasconde in realtà l’ennesima esternalizzazione a danno delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Per Maria Luisa Lanzaro, segretaria generale UilCom Piemonte e Valle d’Aosta, “ancora una volta la gestione delle crisi e delle ristrutturazioni viene scaricata interamente sui lavoratori, che attraverso queste operazioni continuano a perdere tutele, certezze e dignità professionale. Ci opporremo con ogni mezzo a questa ennesima operazione di smembramento, chiedendo un intervento urgente delle istituzioni per tutelare l’occupazione e garantire una vera prospettiva industriale al settore delle telecomunicazioni”.
La questione sarà affrontata anche in Parlamento. Con un’interrogazione urgente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il deputato del Movimento 5 Stelle, Antonino Iaria, chiede al governo quali azioni intenda intraprendere per tutelare i lavoratori della Telecontact, garantire la continuità dei servizi e impedire ulteriori frammentazioni del settore.
