Lavoratori Telecontact tra Aosta e Ivrea: “Seguiamo la vicenda con massima attenzione”, assicura il viceministro

Valentino Valentini nel pomeriggio di oggi, mercoledì 19 novembre, ha risposto a un question time del deputato valdostano Franco Manes sulla cessione di Telecontact spa
presidio lavoratori telecontact
Economia

“Stiamo seguendo con la massima attenzione l’evoluzione della vicenda. L’obiettivo è favorire un confronto trasparente tra azienda, sindacati e istituzioni nella piena tutela dei lavoratori interessati, inclusi quelli delle sedi di Ivrea ed Aosta che negli ultimi anni hanno già affrontato processi di riorganizzazione significativi”. A dirlo è il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, che nel pomeriggio di oggi, mercoledì 19 novembre, ha risposto a un question time del deputato valdostano Franco Manes sulla cessione di Telecontact spa, l’azienda di assistenza clienti del gruppo Tim con sede anche ad Aosta e Ivrea, ad una nuova società chiamata Dna srl.

Ricordando che l’azienda “ha negli ultimi anni fatto ricorso a diversi strumenti di integrazione salariale nell’ambito di contratti di espansione e di solidarietà”, il viceministro ha spiegato che “lo scorso 11 giugno, la società Dna srl, individuata quale veicolo del progetto di aggregazione industriale che comprende Telecontact e un ramo del gruppo Distribuzione, ha presentato istanza al ministero del Lavoro per l’avvio del confronto sindacale in sede governativa”e “ha successivamente trasmesso il piano industriale e il piano formativo”. La documentazione “è attualmente oggetto di di approfondimento da parte del competente ministero del Lavoro che ha richiesto l’integrazione necessaria per completare l’istruttoria prevista dalla legge” e “ad oggi si è in attesa del riscontro da parte dell’azienda”. Nel frattempo, lo scorso 5 novembre, alla presenza del ministero e della Tim si è svolta la seconda fase del tentativo di conciliazione. Valentini ha ricordato che, secondo la normativa, “gli accordi di aggregazione possono essere sottoscritti in sede governativa con la presenza congiunta del ministero del Lavoro e del ministero delle Imprese de del Made in Italy e il nostro dicastero parteciperà alla riunioni non appena si verificheranno le condizioni”. L’intenzione è di “rendersi parte attiva per assicurare il dialogo tra le parti e la piena trasparenza dell’operazione”.

“Credo che la cessione da parte di Tim dei propri servizi clienti a una società appena costituita con un capitale societario estremamente limitato non sia un buon segnale non solo per i lavoratori ma anche per la stessa Tim – ha replicato Manes -. Telecontact è un’azienda attiva da circa trent’anni che attualmente garantisce condizioni congrue ai lavoratori. Già nel 2023 con la chiusura della sede valdostana di Pont-Saint-Martin circa 135 lavoratori erano stati trasferiti ad Ivrea e Aosta e ora si prospetta purtroppo una nuova rivoluzione”. E aggiunge: “Dopo la giornata di protesta di lunedì ci aspettiamo quindi che la politica vada a parlare urgentemente con l’azienda visto che si rischia di ritrovarci con l’accordo di cessione già firmato in breve tempo. Le istituzioni tutte a qualsiasi livello devono attivarsi subito e di più di quello che è stato fatto fino ad oggi. I lavoratori valdostani coinvolti sono soprattutto donne con età media di 50 anni quindi difficilmente riallocabili nel caso dovessero perdere il posto di lavoro”. Per il deputato valdostano, “dobbiamo evitare ancora una volta che le crisi e le ristrutturazioni aziendali vengano scaricate interamente sui lavoratori che attraverso queste alchimie aziendali continuano a perdere tutela, certezza e dignità professionale”.

Lavoratori Telecontact in presidio: “No alla cessione, servono tutele”

17 novembre 2025

Il tempo stringe e i sindacati sollecitano l’intervento della politica. È stata una giornata di sciopero a livello nazionale per i 1.600 lavoratori della Telecontact, contrari alla cessione dell’azienda di call center e assistenza clienti da parte del gruppo Tim alla nuova società Dna. Un decisione che avrà ricadute sui 75 lavoratori valdostani impegnati nelle sedi di Aosta e Ivrea che questa mattina – lunedì 17 novembre – hanno partecipato al presidio organizzato nella cittadina piemontese per ribadire il proprio no all’operazione.

“La scorsa settimana abbiamo incontrato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Valle d’Aosta, Luigi Bertschy, mentre oggi siamo stati ricevuti dal sindaco di Ivrea e dagli assessore – spiega Ivana Laurora, segretaria generale di Fistel Cisl Valle d’Aosta -. Entrambi si sono presi l’impegno di interloquire tra loro, andare a parlare con la Tim e portare la situazione all’attenzione del Parlamento dove è già stata presentata un’iniziativa da parte del Movimento 5 Stelle”.

Nel frattempo, la mobilitazione – seguita dalla Fistel Cisl, dalla Slc Cgil e dalla Uilcom Uil – prosegue fino al 16 dicembre con due ore di sciopero ogni giorno a fine turno per il lavoratori a tempo pieno e di un’ora e mezza per quelli part time. Lato azienda, “tutto tace – dice Laurora -. Aspettiamo che la politica vada a parlare con l’azienda anche se il tempo stringe e a gennaio potremmo ritrovarci con l’accordo di cessione già firmato. La politica deve muoversi adesso”.

I lavoratori valdostani coinvolti “sono soprattutto donne con un’età media di 50 anni, quindi difficilmente riallocabili che se dovessero perdere il lavoro – prosegue la segretaria della Fistel Cisl -. Dna è una nuova azienda creata ad hoc, una scatola chiusa che non si capisce dove voglia andare a parare”. Con la cessione della Telecontact si prospettano delle condizioni peggiorative per i dipendenti. “Dna è una srl che ha un capitale sociale di 10.000 euro non può offrire ai lavoratori le stesse condizioni attuali – dice Laurora -. Ci sarebbe una maggiorazione più bassa e verrebbero meno delle clausole sociali come le ore di permesso, ticket restaurant, l’assicurazione sanitaria che viene pagata in parte dall’azienda”. E conclude: “Noi non siamo chiusi alla novità ma l’azienda ci deve dare delle garanzie per i lavoratori non presentarsi come una scatola chiusa con un piano industriale futuristico e fumoso”.

Tim cede Telecontact, stato di agitazione per i 40 lavoratori della sede di Aosta

30 ottobre

sede Telecontact Aosta
sede Telecontact Aosta

Un’operazione nell’aria da tempo. Il gruppo Tim ha annunciato la cessione della Telecontact, sua controllata impegnata da oltre vent’anni nell’assistenza clienti, ad una nuova società che si chiamerà Dna. Una decisione che avrà delle ripercussioni anche sui 40 dipendenti della sede di Aosta, in stato di agitazione insieme agli altri 1.500 lavoratori di tutta Italia.

Nei piani della Tim, l’operazione consentirebbe di creare un’aggregazione di imprese del settore delle telecomunicazioni – nella nuova società Dna confluirebbe, oltre alla Telecontact anche un ramo di azienda del Gruppo Distribuzione – per accedere a specifici fondi ministeriali. Ma, per andare a segno, serve il via libera dei sindacati con un accordo tra le parti, fino ad oggi negato.

“È da almeno un decennio che Tim minaccia di esternalizzare l’azienda e i lavoratori”, dice Ivana Laurora, segretaria generale di Fistel Cisl Valle d’Aosta, spiegando come la cessione della Telecontact alla Dna “porterebbe a delle condizioni peggiorative per i lavoratori a livello di contratto e di stipendio”. E prosegue: “A giugno pensavamo di aver scongiurato l’ennesima esternalizzazione perché eravamo arrivati a degli accordi. Adesso Tim è tornata alla carica come un fulmine a ciel sereno“. Oltre alla Fistel Cisl, la vertenza è seguita dalla Slc Cgil e dalla Uilcom Uil: “Noi ci opponiamo, abbiamo aperto le pratiche di raffreddamento e andremo allo sciopero“, sottolinea Laurora.

Anche la UilCom Piemonte e Valle d’Aosta esprime “la più ferma contrarietà” al progetto di cessione dell’azienda. “Nel nostro territorio sono 150 i lavoratori a rischio nelle sedi di Aosta e Ivrea sui 1.500 coinvolti a livello nazionale – fanno sapere dalla UilCom -. Dietro i proclami contenuti in un piano industriale che l’azienda definisce innovativo, si nasconde in realtà l’ennesima esternalizzazione a danno delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Per Maria Luisa Lanzaro, segretaria generale UilCom Piemonte e Valle d’Aosta, “ancora una volta la gestione delle crisi e delle ristrutturazioni viene scaricata interamente sui lavoratori, che attraverso queste operazioni continuano a perdere tutele, certezze e dignità professionale. Ci opporremo con ogni mezzo a questa ennesima operazione di smembramento, chiedendo un intervento urgente delle istituzioni per tutelare l’occupazione e garantire una vera prospettiva industriale al settore delle telecomunicazioni”.

La questione sarà affrontata anche in Parlamento. Con un0interrogazione urgente con interpellanza al Ministero delle Imprese e del Made in Italy,  il deputato del Movimento 5 Stelle, Antonino Iaria, chiede al governo quali azioni intenda intraprendere per tutelare i lavoratori della Telecontact, garantire la continuità dei servizi e impedire ulteriori frammentazioni del settore.

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