Tre proposte per migliorare la tratta Aosta-Torino. La decisione ora nelle mani delle Regioni

Le soluzioni presentate da Trenitalia e Rfi, ciascuna con i propri pro e contro, sono: la rottura di carico a Ivrea, la rottura di carico a Chivasso e una soluzione mista che prevede la rottura di carico per alcuni treni ad Ivrea e per altri a Chivasso.
Il Minuetto in sosta alla stazione di Aosta
Economia

A differenza dei treni sono arrivate puntuali ieri le proposte di miglioramento del servizio ferroviario Aosta-Torino. Dopo 15 giorni circa Trenitalia e Rfi, come richiesto dalle Regioni Valle d’Aosta e Piemonte il 29 dicembre scorso a Ivrea, hanno messo sul tavolo tre proposte per limitare i disagi creatisi a seguito del divieto di ingresso a Porta Susa per i locomotori diesel.

Le soluzioni presentate dalle due società, ciascuna con i propri pro e contro, sono:  la rottura di carico a Ivrea, la rottura di carico a Chivasso e una soluzione mista che prevede la rottura di carico per alcuni treni ad Ivrea e per altri a Chivasso, a seconda della frequentazione dei diversi convogli.

La palla è ora nelle mani delle due Regioni che sottoporranno le proposte alle associazioni dei pendolari. Sicuramente qualcuno rimarrà, alla fine, scontento. Infatti se la Federconsumatori e il Comitato pendolari della Valle d’Aosta, contrari alla rottura di carico a priori, saranno probabilmente costretti a scegliere il male peggiore, ovvero il cambio a Chivasso, è altrettanto ovvio che quelli piemontesi, si batteranno perché il cambio avvenga a Ivrea.

I pro della rottura di carico a Chivasso per i valdostani, specie per quelli diretti a Milano, sono di dover cambiare una sola volta. I contro sono quelli di andare incontro a treni affollati e quindi di dover viaggiare in piedi. I pro della rottura di carico a Ivrea per contro stanno nell’aver assicurato un posto a sedere. I contro che potrebbe aumentare il tempo di percorrenza della tratta e per i valdostani diretti a Milano, dover subire ben due cambi nel giro di un’ora.

Le prossime settimane saranno quindi dedicate all’analisi. Trenitalia e Rfi contano di mettere in atto la soluzione che verrà scelta dalle due Regioni già con i primi di marzo. “Alcune delle proposte fatte – spiegano da Rfi – sono di immediata attuabilità altre invece richiederanno più tempo. Ad esempio la rottura di carico a Ivrea avrà bisogno di alcuni lavori infrastrutturali. Infatti, non tutti i treni possono arrivare sullo stesso marciapiede e quindi se questa fosse la soluzione scelta andrà a regime solo con maggio e giugno. In ogni caso sarà necessaria una revisione completa degli orari da attuarsi con l’introduzione dell’orario estivo, a giugno”.


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