“Troppo spesso troviamo sul mercato formaggi del tutto simili alla Fontina. Sempre di più i produttori valdostani abbandonano la produzione della Dop per percorrere altre strade”. La denuncia arriva niente di meno che dal presidente del Consorzio Fontina, Livio Vagneur, che durante la conferenza stampa del concorso Fontina d’Alpage punta il dito contro quelle aziende agricole valdostane che ‘eludono’ il disciplinare di produzione vendendo formaggio che magari ha altri nomi rispetto a “Fontina”, ma che nell’aspetto non hanno nulla di diverso dalla regina dei formaggi di montagna. “Bisogna difendere il disciplinare di produzione – sottolinea Vagneur – anche da questi comportamenti che non sono illeciti, ma che non sono moralmente corretti”.
“La denominazione di origine protetta – ha detto ancora Vagneur – è un’opportunità da cogliere per puntare sulla qualità”. Punta tutto sull’eccellenza del prodotto, infatti, il concorso Fontina d’Alpage che anche per questo 2016 vuole premiare le migliori forme prodotte in alpeggio durante l’estate. Entro il 14 ottobre i produttori dovranno presentare la propria candidatura all’assessorato Agricoltura: una giuria tecnica selezionerà le dieci Fontine migliori e una giuria “eccellente” classificherà le dieci finaliste. Due le categorie previste: Medaille d’Or” e “Grande Medaille d’Or”.
“Con Fontina d’Alpage puntiamo tutto sulla qualità – ha detto l’assessore all’Agricoltura, Renzo Testolin durante la conferenza di presentazione a Valgrisenche – e dietro la qualità ci sono le regole, ma anche tanta passione. E per far conoscere questa passione porteremo la degustazione della Fontina alle terme di Pré-Saint-Didier, agli albergatori grazie alla collaborazione dell’Adava”. “Anche al recente Salone del gusto di Torino – ha detto Nicola Rosset, presidente della Chambre – abbiamo constatato come la Fontina sia davvero la bandiera della Valle d’Aosta.