Turismo fotografico: da nicchia a nuova tendenza

Da semplice compagna di viaggio a motivazione di vacanza, la macchina fotografica come elemento di differenziazione dell’offerta turistica anche della Valle d’Aosta.
Escursione al Tour du Combin (ph.Aiat Gran San Bernardo)
Economia, Società

Da sempre, al ritorno dalle vacanze, si consuma il rito del reportage fotografico. Ci sono ad esempio gli “avventurieri” che ci legano alla sedia per mostrarci interminabili serie di foto o diapositive delle loro spettacolari vacanze in giro per il mondo, oppure le famiglie che ci accompagnano per ore alla scoperta delle gesta dei propri figli, mentre sguazzano nel mare o sgambettano sui sentieri di montagna.

La fotografia è sempre stato uno degli elementi principali dell’esperienza di vacanza, ma fino a pochi anni fa di turismo fotografico non si sentiva quasi parlare. La macchina fotografica era considerata semplicemente uno degli elementi impliciti e “sottintesi” di un viaggio o di un soggiorno, al turista comune non veniva certo in mente che potesse esserci una vacanza che addirittura ruota intorno alla fotografia.

Oggi, come sappiamo, il mercato turistico si è evoluto verso delle modalità di vacanza sempre più particolari, specializzate e tematiche. I nuovi turisti ricercano un’esperienza che contenga un motivo di interesse particolare, un elemento distintivo forte o una valenza educativa.

In tal senso si inserisce la crescita di fenomeni come le “special interest holiday”, vacanze basate su un interesse particolare e molto specifico come l’apprendimento culturale o scientifico, l’osservazione di determinati ambienti naturali oppure, appunto, la fotografia.

In questo contesto, il turismo fotografico merita un’attenzione particolare. La diffusione delle macchine fotografiche digitali, più pratiche, economiche e con la possibilità di effettuare scatti pressoché illimitati e di vederli in tempo reale, oltre all’introduzione della fotocamera nei cellulari e nei palmari, hanno reso l’azione di scattare foto a qualsiasi soggetto incredibilmente comune e diffusa.

Contemporaneamente, il numero di immagini e fotografie in circolazione aumenta a dismisura grazie al web, divenuto ormai il principale contenitore di immagini: non a caso tra i siti più cliccati della rete figurano i software ed i social network fotografici come picasa o flickr. Non dimentichiamoci del resto che lo stesso facebook è nato con la funzione principale di ospitare immagini. In definitiva la fotografia, la raccolta di immagini si sta trasformando da attività collaterale a motivazione di vacanza.

Come conseguenza, si assiste ultimamente alla nascita di numerose proposte turistiche legate alla fotografia: da workshop fotografici ambientati nelle varie tipologie di località a veri e propri trekking fotonaturalistici dove si abbina la componente sportiva a quella di apprendimento tecnico, pernottando in alberghi o rifugi ed effettuando escursioni nelle quali si studiano le tecniche fotografiche.

Nella nostra regione, sono un esempio le proposte di Photo Workshop Valle d’Aosta, che nel 2010 hanno registrato un costante tutto esaurito. Stesso discorso per un’analoga iniziativa in Piemonte, patrocinata dalla Regione: chi vuole partecipare ad una delle ultime date dell’ Outdoor Photographer, organizzato in varie località delle alpi piemontesi, dovrà rassegnarsi ad attendere l’edizione 2011/2012.

Per tornare alla Valle d’Aosta, il grande interesse suscitato da questo tipo di turismo tematico ha portato alla costituzione di un club di prodotto di turismo fotografico, che è attualmente in fase di riconoscimento da parte della Regione.

Ultimamente si è parlato spesso di club di prodotto, anche in questa sede, ma vale la pena ricordare che si tratta di una forma di aggregazione tra operatori turistici (principalmente ricettivi) che sviluppano un’offerta tematizzata su un prodotto specifico (benessere, famiglia, trekking o appunto fotografia) e si specializzano per offrire servizi sempre più specifici e di qualità.

In questo caso, la fotografia diviene un forte elemento di specializzazione che produce un doppio valore aggiunto: da una parte permette alle strutture ricettive che si organizzano in tal senso di diversificare la propria offerta e di ricevere flussi turistici anche importanti in periodi non di alta stagione. D’altra parte, consente ai professionisti sia della montagna che della fotografia di esercitare la propria attività con profitto ancora maggiore potendo contare sull’appoggio di rifugi ed alberghi che consentono di svolgere corsi su più giorni ed in ambienti di assoluto valore.

Infine, non è da sottovalutare il valore che iniziative del genere portano alla destinazione: nel caso della Valle d’Aosta, ad esempio, si crea uno strumento per valorizzare le caratteristiche uniche di questo territorio montano e si aggiunge un elemento di specializzazione e diversificazione dell’offerta turistica della destinazione.  

A cura di TURISMOK

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