1 milione 34mila 850 primi ingressi nei comprensori sciistici valdostani tra il 1° ottobre e il 6 gennaio – il 20% in più rispetto alla stagione 2018/19 ed il 23% in più sulla media delle tre annate precedenti nello stesso periodo -, con i passaggi che arrivano a 8 milioni 934mila 062 (anche qui in crescita del 20 e del 22%) ed un fatturato lordo che arriva a 34 milioni 113mila, in netta ascesa rispetto ai 28 milioni e 250mila e rotti dello scorso anno e ai quasi 22 milioni 800mila del 2017.
Questa la “macro-fotografia” presentata oggi dall’Assessorato ai Trasporti che mette in luce una prima parte di stagione invernale baciata da una neve perfetta sin dall’inizio e da numeri edificanti.
Non solo riguardo il fatturato che vede comunque il “boom” dei comprensori minori (ovvero Cogne, Crévacol, Torgnon, Chamois, Champorcher, Gressoney-Saint-Jean, Brusson/Palasinaz, Antagnod, Rhêmes-Notre-Dame, Valgrisenche e Ollomont) che con 2 milioni 809mila 140,39 euro crescono addirittura del 56% sulla stagione precedente e addirittura del 60% se si contano le ultime tre.
Numeri che fanno da contraltare alla crescita del fatturato forte dei comprensori maggiori (Courmayeur, La Thuile, Pila, Champoluc, Gressoney-La-Trinité, Breuil Cervinia e Valtournenche) che aumentano gli incassi del 18% sul 2018 (29 milioni 394mila 098,40 euro contro i quasi 25 dello scorso anno) e del 26% rispetto alla media del triennio passato.
Un lavoro che parte dagli investimenti: “La Regione nel 2019 ha contribuito per circa 8 milioni di euro per finanziamenti agli impianti a fune, per l’innevamento e per mezzi, ricominciando ad investire nel settore – ha spiegato Giuliano Zoppo, Dirigente delle Infrastrutture funiviarie del Dipartimento Trasporti -, mentre nel Bilancio previsionale prevede 9 milioni 650mila euro per il settore nel 2020. Risorse per investimenti strategici che già il Defr (il Documento di economia e finanza regionale che si accompagna al Bilancio, ndr.) aveva individuato l’anno scorso”.
A questi si aggiungono gli investimenti sulle piste e le strutture che le società stesse fanno in autonomia, che cubano a circa 8/9 milioni di euro annui.
“Sono dati che fanno piacere e stimolano a continuare a lavorare – le parole sono di Luigi Bertschy, Assessore ai Trasporti -, perché questo settore è anche una sfida che la Valle d’Aosta dovrà affrontare sempre in maniera più determinata. Il buon risultato complessivo va salutato come una capacità della Valle di dare una risposta sugli impianti, sul sistema di soccorso e su quello ricettivo capace di accogliere così tante persone in così pochi giorni”.
“Se il buongiorno si vede dal mattino speriamo che l’inverno dia risultati buoni come questo avvio di stagione – ha spiegato invece Ferruccio Fournier, presidente dell’Associazione valdostana impianti a fune -. Ogni inverno fa storia a sé e per fortuna quest’anno la storia è iniziata bene, con le nevicate e gli impianti che hanno funzionato bene garantendo un innevamento perfetto. La crescita è stata significativa a dimostrazione della bontà degli investimenti e che spiega che in Valle il settore degli impianti a fune è un punto di forza del sistema economico”.
“La vera industria del nostro sistema è il turismo – aggiunge Andrea Leonardi, Presidente Finaosta -, e gli aspetti che lo contraddistinguono sono la tenacia, speranza, il collegamento con la natura e lo spirito di abnegazione. Non è facile stare sugli impianti, gestire le società, in condizione meteo spesso anche avverse”.
La spinta degli Skipass agevolati per i giovani
“Lo Skipass a 50 euro – ha aggiunto Bertschy – ha funzionato, e le cifre sono raddoppiate grazie a 2mila stagionali venduti in più rispetto all’anno scorso, segnale che i ragazzi tornano sulle piste”.
E in effetti, dati alla mano, nel 2018/19 gli Skipass stagionali per gli Under 18 delle scuole valdostane venduti sono stati 2441, passati agli attuali 4441, per un incremento di vendita dei biglietti dell’82% che alza il fatturato del 17%, anche se Bertschy frena: “L’incremento di vendita non è un dato complessivo perché va fatto a fine stagione, ma ci avviciniamo ai dati stagionali dell’anno scorso, un segnale molto significativo che ai ragazzi e alle famiglie interessa andare a sciare”.
Oltre lo sci: Skyway
Scorporato dal dato dei comprensori, anche Skyway Monte Bianco fa sfoggio di numeri in salita, con un fatturato che sale del 24% sul 2018, arrivando a incassare 1 milione 910mila 632 euro (erano poco meno di 1 milione 542mila), e del 32% sul triennio precedente.
Aumentano di poco meno di 3mila unità i primi ingressi alla funivia (l’8% in più) che arrivano quasi ai fasti del 2016/17 e si assestano ai 39mila 612 attuali contro i 36mila 764 del 2018 ma soprattutto molti più dei 29mila della stagione 2017/18.
La sfida dell’ambiente
Bertschy sfiora l’argomento: “Questi investimenti sugli sono anche il frutto di un lavoro che tiene conto della sfida che si è posta l’Amministrazione regionale, quella sull’impatto ambientale”.
Ad addentrarsi nel tema il suo collega di giunta Albert Chatrian, Assessore all’Ambiente: “I dati cdi oggi esaltano le enormi potenzialità della Valle d’Aosta ma ci devono far riflettere e investire in maniera oculata per essere competitivi nell’arco alpino ma anche su come farlo su un territorio che ha bisogno di grande attenzione all’ambiente. Dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo sfruttare meglio le ricchezze naturali ma con il giusto equilibrio, come dimostrano le piccole stazioni che sono anche e soprattutto un presidio”.
Il piano investimenti c’è, ma manca il Bilancio
In tutto questo il grande assente – dal 27 dicembre scorso – è il Bilancio previsionale 2020.
Agli assessori non serve ricordare che sì gli investimenti sono scritti nero su bianco, ma che la Regione è in esercizio provvisorio e invischiata in un rompicapo politico/amministrativo in Consiglio Valle.
“Approveremo il Bilancio e cercheremo di farlo in fretta – spiega Bertschy -. Ci stiamo muovendo per chiuderlo entro gennaio, e lo facciamo già dal 28 dicembre scorso, perché dobbiamo ridare in fretta un bilancio a questa Regione”.
“L’intenzione – chiude invece Chatrian – è quella di non uscire assolutamente dal primo ‘dodicesimo’ ed essere subito operativi”.