Turismo Natura: quando le aree protette sono sinonimo di successo

Un tempo viste come una seria limitazione allo sviluppo turistico, oggi nell'epoca della sostenibilità, le aree protette divengono dei luoghi ideali per i turisti. La Valle d'Aosta è in questo senso tra le più importanti realtà d'Italia e di Europa.
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"Il Parco nazionale del Gran Paradiso, fra Piemonte e Valle d'Aosta, è al secondo posto tra i parchi più richiesti dai tour operator italiani e stranieri. Lo ha rilevato l'edizione 2010 del Rapporto Ecotur sul turismo natura, realizzata dall'osservatorio Ecotur in collaborazione con Enit Agenzia e Istat. Primo in graduatoria è il Parco nazionale d'Abruzzo, mentre la terza posizione va ex aequo al parco della Cinque Terre e allo Stelvio. Le presenze annuali per il Gran Paradiso sono circa 1,5 milioni di turisti."  Così qualche giorno fa la notizia diffusa da TTG, agenzia stampa specializzata nel settore turistico.

Una notizia che ci fa piacere soprattutto perché coniuga finalmente due bisogni fondamentali per l'uomo che vive in montagna, ovvero la necessità di salvaguardare l'ambiente alpino e la volontà di attrarre flussi turistici, fonte primaria dell'economia locale. Vediamo con l'aiuto del Rapporto ECOTUR 2010 qual è in sintesi lo stato attuale di salute di questa tipologia di fare vacanza. Un primo aspetto sul quale va fatta chiarezza è, come spesso accade, la terminologia. Turismo Natura, Ecoturismo e Turismo Sostenibile sono infatti termini dai connotati simili ma diversi per altri aspetti ed è dunque  giusto utilizzarli nei contesti più appropriati.

Il turismo natura è definito tale laddove la motivazione primaria del viaggio è molto semplicemente legata al bisogno di godere del paesaggio e della natura. Nel secondo caso (ecoturismo) subentra invece, oltre alla motivazione del benessere psico-fisico dettato dal vivere i luoghi incontaminati, anche la consapevolezza e l'attenzione per l'ambiente. Rientrano in questa categoria tutte le attività legate all'ambiente in maniera diretta (giornate verdi, vacanze con servizio di volontariato sulle spiagge e nei parchi, corsi di formazione su flora e fauna, studi scientifici ecc…). Il turismo sostenibile rappresenta invece un modo di concepire il turismo, sia dal punto di vista della domanda che da quello dell'offerta, al fine di conservare gli equilibri naturali, economici e sociali del territorio. Il turismo sostenibile è quindi un concetto più ampio rispetto all'ecoturismo, in quanto non si focalizza unicamente sull'aspetto ambientale, ma anche su una più corretta ridistribuzione dei ritorni economici e sulla salvaguardia delle tradizioni e dell'autenticità locale.

Chiarito questo aspetto legato alla terminologia è interessante notare come i dati relativi a questo tipo di turismo siano piuttosto compatibili con le indicazioni del Piano Marketing Regionale. Ad esempio è opportuno soffermarsi sul dato della provenienza. Oltre il 40% dei turisti interpellati è di provenienza "regionale" vale a dire residente alla famosa prossimità che tanto ricerchiamo e con la quale si fanno gli "short break" o "micro vacanze". La prossimità, soprattutto italiana è uno dei mercati, notoriamente più interessanti per la Valle d'Aosta. In secondo luogo evidenzia come tra i luoghi più ambiti dove stare a contatto con la natura si prediliga la montagna.

Un ulteriore aspetto che rende potenzialmente questo target ideale per la Valle d'Aosta è la capacità media di spesa; il 67% di loro dichiara infatti di avere una capacità di spesa "buona" mentre il 17 addirittura "elevata". Questo dato sposa con quanto a più riprese ribadito dagli operatori turistici valligiani. Una delle esigenze che spesso gli operatori valdostani ricercano è infatti quella di fare qualità e non quantità; in questo senso una clientela con una buona propensione alla spesa é indispensabile per raggiungere tali obiettivi.

In sintesi pensiamo che il turismo natura sia la Valle d'Aosta e dobbiamo proporlo in maniera più possibile coerente limitando gli eccessi di alcuni eventi e manifestazioni forse troppo rumorose per il nostro contesto alpino.

A cura du TURISMOK

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