UniVdA: nei primi dieci anni quasi duecento dottori in Economia

I laureati sono praticamente tutti valdostani (98%), con una prevalenza netta di donne (59%), e il voto medio di laurea è di 98,6 su 110 (solo in 15 hanno ottenuto l’ambito 110 e lode). Forse sarà attivata già dal 2012 la laurea specialistica.
Economia, Società

Quasi dieci anni fa, il 5 novembre 2001, nasceva la Facoltà di Economia dell’Università della Valle d’Aosta, con l’attivazione di tre corsi di laurea, tenuti da 10 docenti e seguiti da circa 100 iscritti. Tre anni più tardi, il 20 luglio 2004, Laura Dalmasso si laureava con una tesi su “La forma cooperativa nell’artigianato tipico valdostano”.

Oggi il numero dei dottori in Economia è salito a 188, inclusi i due laureandi che discuteranno la tesi nel pomeriggio, mentre in questi 10 anni gli iscritti sono stati in tutto 596: attualmente sono ancora 204, mentre 206 si sono trasferiti ad altri corsi di laurea o non hanno rinnovato l’iscrizione.

Le statistiche, presentate in mattinata dalla preside Chiara Mauri e dai docenti Gianluigi Gorla e Paolo Preti, parlano chiaro: i laureati sono praticamente tutti valdostani (98%), con una prevalenza netta di donne (59%), e il voto medio di laurea è di 98,6 su 110 (solo in 15 hanno ottenuto l’ambito 110 e lode).

“Un altro dato importante da sottolineare – ha spiegato il professor Gorla – riguarda la durata media degli studi: il 58% degli iscritti si laurea nei tempi previsti dal corso e il 27% entro il primo anno fuori corso”.

Il 70% dei laureati frequenta le lezioni a tempo pieno, sia diurno sia serale, ma forse la cifra più significativa è quella che riguarda il numero degli studenti lavoratori, pari al 55%. “La nostra facoltà non è frequentata solo per gli studenti tradizionali appena diplomati –ha continuato Gorla – ma anche al servizio di chi già lavora, di chi ha un’altra laurea e vuole aumentare la propria cultura economica o la propria professionalità”.

In questo senso, la differenza la fanno i numerosi corsi serali, che consentono agli studenti di seguire le lezioni e appunto di lavorare allo stesso tempo. “Gli studenti già laureati e adulti – ha aggiunto Preti – sono infatti oltre il 60%, tra cui molti lavoratori dipendenti del settore pubblico. Inoltre abbiamo anche parecchi stranieri, in particolare latinoamericani e dell’est europeo”.

Secondo l’indagine condotta dalla Facoltà, molti laureati si dichiarano soddisfatti del percorso di studi seguito e vorrebbero proseguire frequentando un biennio specialistico: la presenza nella regione di una simile opportunità faciliterebbe l’iscrizione, ma questo non sembra essere un vincolo insuperabile.

Per festeggiare il decimo anniversario della sua istituzione infatti, la Facoltà avrebbe voluto regalarsi quella laurea specialistica che tanto manca per completare l’offerta formativa in Valle, ma a causa di una legge del 2010, il progetto è stato rimandato di un paio di anni. “Stiamo pensando di chiedere una deroga – ha annunciato la preside Mauri – per avviarla nel 2012. In realtà saremmo già pronti adesso: abbiamo predisposto un taglio originale, innovativo, inedito, dopo aver studiato le specialistiche degli altri atenei”.

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