I depositi bancari soffrono la crisi in mezza Italia, ma non in Valle d’Aosta. Secondo un’indagine condotta dal Sole 24 ore sui dati forniti dalla Banca d’Italia, dal 2008 a oggi i conti correnti per famiglia sono aumentati solo dello 0,6%.
Suddividendo i dati per area geografica, risulta che 11 regioni (contro 9) hanno visto crescere il numero di depositi. In cima alla lista dei risparmiatori ci sono i valdostani: la variazione percentuale, al netto dell’inflazione, è aumentata negli ultimi tre anni e mezzo, del 5,3%.
La Valle ha superato di un’incollatura la Liguria (+5,2%), mentre più distante si è piazzato il Friuli Venezia Giulia (+4%). Maglia nera è l’Umbria (-7,9), ma nel gruppo dei territori con il segno "meno" spiccano soprattutto realtà del Centro-Sud.
A livello provinciale, invece, Aosta si piazza al 14° posto, appena dietro Trieste e davanti a Taranto: il numero dei depositi bancari medi per famiglia è passato nel giro di 4 anni da 22.346 a 25.038, con una variazione percentuale del 5,3%, perfettamente in linea con quella regionale.
Dati interessanti che possono avere diverse chiavi di lettura. Da una parte, la crisi economica in Valle si è fatta sentire meno che altrove e dall’altra, c’è la componente risparmio: in base ai dati dell’indagine, emergono con chiarezza comportamenti sempre più cauti da parte delle famiglie.
La quota di chi investe in azioni è scesa vertiginosamente al 12,5%: nel 2003 il 31.8%, lo scorso anno era il 19,6%. Cresce invece la fiducia nelle obbligazioni, alle quali si rivolge un risparmiatore su quattro, anche se l’investimento più sicuro resta comunque il mattone (per l’82% degli intervistati) anche se solo il 4,2 % degli italiani ha potuto permettersi di acquistarne una negli utlimi 12 mesi.