Valle d’Aosta e Emilia Romagna uniche regioni con PIL positivo nel 2008
Il quadro economico dell'Italia che esce dal documento "Andamenti e prospettive dell'economia italiana" di Unioncamere fa registrare un generale peggioramento nonostante alcune diversità territoriali. Il PIL (Prodotto Interno Lordo) nel 2008 – caratterizzato da una crescita nulla nel Nord Est e da una contrazione sia nel Centro (-0,1%) sia nel Nord Ovest (-0,2%), ma soprattutto nel Mezzogiorno (-0,5%) – rimane positivo solo in due regioni d'Italia: la Valle d'Aosta e l' Emilia Romagna che mostrano una tendenza appena positiva (0,1%), mentre sia il Trentino Alto Adige che il Lazio registrano una situazione invariata rispetto allo scorso anno. La caduta più vistosa si registra nel Mezzogiorno con risultati negativi in tutte le regioni meridionali, ma soprattutto in Basilicata (-1,3%), Calabria (-1,1%) e Molise (-0,9%).
Nella spesa per consumi delle famiglie, si evidenzia una sostanziale stabilità nel Nord Est (0,0%) a fronte di un calo che coinvolge il Nord Ovest (-0,2%) e il Centro (- 0,3%) e le regioni meridionali (-0,7%). Tra le regioni i consumi aumentano lievemente in Trentino Alto Adige (0,1%), rimangono bloccati ai valori del 2007 in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Liguria (0,0%), assumendo valori particolarmente negativi in Campania, Puglia, Calabria e Basilicata (tutte a -0,7%).
Nel 2010, sempre secondo Unioncamere, la situazione dovrebbe risollevarsi: per la Valle d'Aosta le previsioni indicano il Pil in crescita dello 0,9 per cento, leggermente superiore alla media nazionale (+0,8%).La situazione di crisi per la Valle d'Aosta si è tradotta in un calo dell'export del 3,5 per cento (+1,6% la media nazionale) che si prolungherà anche nel 2009 (le previsioni indicano -2,9% contro la media italiana di +0,6%).