Dl Montagna, via libera dalla Camera. Caveri: “Ora servono fondi e strumenti per i territori”

La nuova norma mette a disposizione dei Comuni montani circa 200 milioni l'anno per il periodo 2025-2027 per misure a favore della sanità (40 milioni), dell'istruzione (20 milioni) e di una serie di interventi mirati al sostegno dell'agricoltura, dei servizi digitali, della mobilità, del turismo, e al contrasto dello spopolamento.
La Camera dei deputati
Montagna

“Dopo numerosi incontri a livello politico e tecnico, volti a trovare una sintesi delle diverse posizioni delle Regioni si avvia alla conclusione l’iter della nuova Legge sulla Montagna. Nel mio ruolo di Coordinatore della Commissione per la montagna della Conferenza delle Regioni e Province autonome, ho sostenuto da molto tempo la necessità di aggiornare una norma che risale al 1994, sollecitandone la modifica con norme di immediata applicazione. Il lavoro svolto in collaborazione con le Regioni, la Conferenza e con gli uffici del Ministro Roberto Calderoli, che ho incontrato personalmente, è stato proficuo ed esprimo la mia personale soddisfazione”. Così l’Assessore agli Affari europei, all’Innovazione, al PNRR e alle Politiche nazionali per la montagna, Luciano Caveri commenta l’approvazione alla Camera del Dl montagna, con 153 voti a favore e 110 contrari. Il testo, modificato nel corso dell’esame a Montecitorio, in particolare da parte della Commissione Bilancio (passando, tra l’altro, da 30 a 33 articoli), sarà incardinato al Senato per una terza lettura complessiva.

La nuova norma mette a disposizione dei Comuni montani circa 200 milioni l’anno per il periodo 2025-2027 per misure a favore della sanità (40 milioni), dell’istruzione (20 milioni) e di una serie di interventi mirati al sostegno dell’agricoltura, dei servizi digitali, della mobilità, del turismo, e al contrasto dello spopolamento.

“Positiva nel testo attuale una “pulizia” nella perimetrazione della montagna, troppo generosa in passato a detrimento della “vera” montagna. Ora è il momento di lavorare con Governo e Parlamento per aumentare il Fondo montagna che permetta di non intaccare le risorse che vengono assegnate alle Regioni e di individuare nuovi strumenti finanziari per dare corpo agli incentivi per medici, imprese, insegnanti, previsti nell’articolato”, conclude l’Assessore Caveri.

Montagna, Rini: “Una legge attesa da trent’anni. Ora risorse e tutele per chi la vive”

A intervenire sul Dl è anche la responsabile nazionale del Dipartimento per le Politiche della Montagna e segretaria regionale di Forza Italia Valle d’Aosta, Emily Rini.
“Siamo protagonisti di un momento epocale per le comunità di montagna poiché, dopo l’approvazione al Senato, il via libera di oggi alla Camera del disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane rappresenta un altro tassello decisivo per le comunità di montagna e Forza Italia si è confermata ancora una volta determinante nella predisposizione e nel miglioramento della nuova legge. Una legge che mancava da oltre trent’anni e che noi, con serietà, impegno e pragmatismo, abbiamo contribuito con forza a costruire insieme agli operatori economici, alle associazioni di categoria e ai professionisti della montagna che hanno collaborato sui territori” scrive Rini.

“Nel passaggio alla Camera – aggiunge Rini – il testo del disegno di legge sulla montagna è stato ulteriormente migliorato ed è con grande soddisfazione che, tra i vari emendamenti accolti, per i quali va rivolto un ringraziamento particolare al gruppo parlamentare per l’attività di coordinamento svolta, segnaliamo quello che ha riconosciuto per la prima volta con un apposito articolo in legge il ruolo fondamentale delle aree protette e dei parchi, che grazie a questo nostro intervento potranno ora attingere a finanziamenti specifici per avviare progetti di ricerca per la gestione della fauna selvatica. Tra le altre modifiche proposte e approvate, da sottolineare quella che ha esteso alle cooperative agricole e forestali e ai consorzi forestali, compresi quelli partecipati dai comuni, gli incentivi agli investimenti nell’agricoltura di montagna e quella che darà nuovo impulso alla strategia di digitalizzazione nei piccoli comuni attraverso la continuità dei servizi di telefonia mobile e delle connessioni digitali sui territori”.

Infine, un cenno agli ordini del giorno collegati al disegno di legge, che ora tornerà in Senato per l’approvazione definitiva: “Dopo l’ordine del giorno che impegna il Governo a valutare l’applicazione della normativa sui lavori usuranti agli addetti agli impianti a fune, siamo riusciti ad avviare le interlocuzioni per approfondire le richieste avanzate in tal senso anche dai lavoratori forestali, così come siamo riusciti a introdurre misure di agevolazione fiscale a favore delle professioni della montagna, riconosciute come custodi di un patrimonio di inestimabile valore per il nostro Paese, da Nord a Sud”.

 

Manes, sul Ddl Montagna voto favorevole delle minoranze linguistiche

8 luglio

E’ stato approvato oggi, martedì 8 luglio, dalla Camera, con alcune modifiche, il Ddl Montagna. Il provvedimento tornerà ora al Senato per il voto definitivo. Intervenendo per la sua dichiarazione di voto, il deputato valdostano Franco Manes, che è anche presidente dell’intergruppo parlamentare per la montagna, l’ha definita “una legge di dignità e di prospettiva, per un’Italia troppo spesso dimenticata, ma essenziale per il presente e il futuro del Paese”.

Intervenendo, Manes ha sottolineato il valore di parte vitale e strutturale dell’Italia delle aree montane, con oltre 4000 comuni distribuiti su quasi la metà del territorio nazionale.  “La montagna non è un residuo del passato – ha affermato – ma un vero e proprio laboratorio per il futuro. È un ecosistema complesso e fragile, minacciato da cambiamenti climatici e spopolamento, e proprio per questo necessita di strumenti strutturali e visione di lungo periodo”.

Rivendicando il ruolo delle minoranze linguistiche e il valore delle autonomie speciali, Manes ha portato ad esempio la Valle d’Aosta, come territorio che da sempre affronta le sfide della montagna con determinazione e capacità di autogoverno. “Nei nostri territori – ha dichiarato – la difesa dei servizi essenziali, il sostegno all’impresa, alla natalità, alla scuola, alla sanità e alla mobilità sono obiettivi perseguiti quotidianamente, nonostante mille difficoltà. La Valle d’Aosta è la prova concreta che si può vivere in montagna, e non solo sopravvivere”.

Tra i passaggi più significativi del disegno di legge, Manes ha ricordato la norma che solleva i proprietari privati, i Comuni e i consorzi di miglioramento fondiario da responsabilità civili per incidenti su sentieri escursionistici e strade agricole. “Si tratta di una svolta attesa da anni, iniziata al Senato – ha detto – che introduce finalmente il principio dell’auto-responsabilità. Un atto di giustizia verso chi vive la montagna, ma anche un segnale culturale: la montagna è un territorio vivo, aperto, ma va rispettato nei suoi limiti e nelle sue regole”.

Infine, Manes ha richiamato la necessità che la futura classificazione dei Comuni montani sia aderente alla realtà territoriale e che le risorse per l’attuazione della legge siano realmente garantite e implementate. “Oggi si segna un cambio di passo culturale – ha concluso il deputato – e le minoranze linguistiche non possono che esprimere voto favorevole, perché questa legge va nella direzione che da sempre chiediamo: riconoscere il valore, la fatica e la bellezza dell’Italia che vive in quota”.

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