Alitalia, 30 voli cancellati per sciopero Sdl

'Risultato più che soddisfacente' dice il sindacato che minaccia una nuova protesta di 24 ore 'se non si apriranno spazi di confronto'. Approvato il nuovo statuto della società. Il vicepresidente Mancuso: 'Su Linate scelte industriali'.
News Nazionali

Roma, 19 gen. (Adnkronos/Ign) – E' stato ''più che soddisfacente'' il risultato dello sciopero, il primo dell'era della nuova Alitalia, che si è svolto oggi dalle ore 10 alle 14. E' questo il bilancio tracciato dal Sdl, il sindacato che ha proclamato la protesta. I voli cancellati sono stati 30, riferisce, e quindi ''il risultato dello sciopero è più che soddisfacente visto il numero ridotto di voli programmati nella fascia interessata dallo sciopero (10 – 14) e i numerosi voli che hanno subito ritardi o spostamenti dopo l'orario di sciopero''. ''Un risultato – sottolinea Sdl – che evidenzia il forte dissenso dei lavoratori nei confronti dell'azienda e degli accordi che le altre organizzazioni sindacali hanno concordato con la controparte e senza aver mai consultato la base''.

''Le motivazioni dello sciopero – prosegue la sigla sindacale – sono quindi più attuali che mai e nelle prossime ore, se non si apriranno spazi di confronto, si procederà all'indizione di un secondo sciopero di 24 ore da collocare temporalmente il più presto possibile. Condizioni di lavoro assolutamente lontane da quelle di qualsiasi altra compagnia aerea europea, criteri di assunzione del tutto lasciati alla discrezionalità aziendale e condizionati probabilmente anche da 'indicazioni' di alcuni sindacati, migliaia di cassaintegrati e precari senza lavoro in presenza di un sotto-organico più che evidente, chiusura alle proposte di soluzioni che prevedano anche la riduzione dell'orario di lavoro per ampliare l'occupazione: tutti questi elementi dimostrano che gli accordi sottoscritti sono assolutamente iniqui e sbagliati''.

Oggi intanto è stato ''approvato il nuovo statuto. Tutte le decisioni sono state prese all'unanimità'' ha detto Salvatore Mancuso, vicepresidente di Alitalia e rappresentante del Fondo Equinox, al termine dell'assemblea dei soci della Nuova Alitalia, chiamata a ratificare l'alleanza con Air France-Klm e a modificare lo Statuto della società. Quanto al futuro dell'aeroporto milanese di Linate "bisogna lavorare. Non sono cose che si decidono in un giorno – ha aggiunto il vicepresidente di Alitalia – Si tratta di scelte industriali e bisogna approfondirle".

Contro il ridimensionamento dello scalo di Linate protesta il mondo dell'imprenditoria milanese. ''Suscita forti preoccupazioni'' per Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano. ''Non accettiamo nessun diktat da Cai su Linate'' dice a chiare lettere il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati. ''Chiudere Linate in cambio di qualche volo in più a Malpensa, come ha dichiarato l'amministratore delegato Sabelli, farebbe certamente gli interessi di Cai, perché significa accentuare le protezioni e il monopolio interno concesso alla compagnia – rileva Penati – ma sicuramente sarebbe un altro durissimo colpo all'economia milanese e lombarda''.

In difesa dello scalo anche la Lega. ''Linate va assolutamente difeso come city ariport'' sottolinea il senatore della Lega Nord, Roberto Mura, componente della commissione Trasporti del Senato. ''Non va chiuso – rimarca – ma specializzato anche in vista della vetrina mondiale dell'Expo 2015, dal momento stesso che vede Milano come centro strategico. Specializzarlo quindi con la navetta Milano-Roma e viceversa e collegamenti con le altre città del Paese e dell'Europa. Chiudere un aeroporto cittadino così comodo, a due passi dalla città – conclude – dal punto di vista industriale e strategico è penalizzante''.

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