Alitalia, sindacati: ‘No al blocco totale’

All'indomani della proclamazione del pacchetto di 14 giorni di sciopero è stata votata una mozione presentata dal comitato di lotta per indire un'iniziativa immediata di tutto il personale del gruppo.
News Nazionali

Fiumicino, 10 nov. (Adnkronos/Ign) – I lavoratori di Alitalia riuniti in assemblea hanno votato all'unanimità la mozione presentata dal comitato di sciopero e di lotta per indire un'iniziativa immediata di sciopero di tutto il personale del gruppo.

Le cinque sigle del 'fronte del no', che schiera Anpac, Up, Sdl, Avia e Anpav, non ritengono però opportuno in questa fase procedere a un blocco immediato delle attività. E' questa l'indicazione emersa dagli interventi dei rappresentanti sindacali dopo la mozione dei lavoratori. "Noi – ha detto il presidente dell'Anpac, Fabio Berti – dobbiamo fare la cosa giusta. Stiamo attenti perché la lotta non finisce oggi, non sto dicendo che il blocco non serve ma non sarà risolutivo".

Intanto, però, decine di lavoratori di Alitalia stanno bloccando l'ingresso del centro equipaggi dell'aeroporto di Fiumicino. "Non si passa, non si passa", è lo slogan scandito da assistenti di volo e lavoratori di terra. Gli equipaggi in partenza sono, dunque, nell'impossibilità di entrare. Fuori sul piazzale antistante l'ingresso del 'crew briefing' sono in attesa gli equipaggi di compagnie straniere come Thai e Klm e non è escluso che facciano il proprio ingresso nello scalo da altri varchi dell'aerostazione.

Quella di oggi a Fiumicino è stata un'assemblea ad alta tensione. Circa 500-600 tra piloti, assistenti di volo e lavoratori di terra si sono riuniti per decidere le iniziative da mettere in campo, all'indomani della proclamazione del pacchetto di 14 giorni di sciopero fino a maggio 2009.

Ad aprire i lavori dell'assemblea, l'intervento del coordinatore nazionale della Sdl, Paolo Maras. "Le battaglie non hanno una fine predeterminata – ha rimarcato Maras – e la nostra risposta finirà quando noi avremo deciso che ci sono le condizioni per farla finire". E queste condizioni verranno soddisfatte quando, ha proseguito Maras, "saranno rispettati i principi di solidarietà, democrazia e diritto al lavoro".

Una risposta è stata poi indirizzata al ministro delle Infrastrutture e trasporti, Altero Matteoli, che ieri aveva definito inaccettabile e inammissibile il pacchetto di scioperi indetto dai sindacati.

"A Matteoli – ha detto Maras – diciamo che è inaccettabile che migliaia di lavoratori devono ingoiare l'inferno che è stato loro preparato. Qui non ci sono i ribelli del no ma chi vuole difendere la democrazia, libertà e il diritto al lavoro. Tutti devono sapere che Alitalia è un banco di prova. C'è una santa alleanza tra poteri forti e i sindacati complici contro quei principi ai quali noi vogliamo rinunciare".

Concludendo il suo intervento, Maras ha ricordato che Cai "verserà 275 milioni di euro di risorse liquide e incasserà 200 milioni grazie agli sgravi fiscali che otterrà assumendo personale in cassa integrazione". Parole, queste, che hanno scatenato la reazione dei lavoratori che hanno cominciato a urlare "ladri, ladri".

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