Gaza, 18 apr. – (Adnkronos/Aki/Ign) – E’ il giorno dell’addio solenne di Vittorio Arrigoni nella Striscia di Gaza. Diverse centinaia di palestinesi hanno preso parte ai funerali del volontario italiano ucciso da un commando salafita venerdì scorso a Gaza. Dopo aver lasciato l’ospedale ‘al-Shifa’ di Gaza, la salma è stata portata in auto fino al valico di Rafah, scortata da alcune decine di veicoli con a bordo membri del governo di Hamas. Ad attenderla a Rafah c’erano agenti della polizia palestinese, ma anche giovani e attivisti.
Secondo quanto riferisce il sito ‘Palestine-info’, vicino a Hamas, “in molti hanno scandito gli slogan ‘Morte al terrorismo’ e ‘Con il corpo e con l’anima ti difenderemo Vittorio’. Ha spiegato un ufficiale della polizia, il colonnello Kamal Abu Nadi, che “il ministero dell’Interno del governo di Gaza ha organizzato un funerale militare per il volontario italiano, essendo stato un attivista della causa palestinese. Le sue attività rimarranno nel cuore di tutti i palestinesi”.
Dopo la cerimonia con elogio funebre, il feretro di Arrigoni, coperto da una bandiera italiana e da una palestinese, è arrivato in territorio egiziano attraverso il valico di Rafah. Al Cairo domani la camera ardente. Sarà allestita, a partire dalle 18.30, all’ospedale italiano, in via al-Sarayyat-Abbassiya. Mercoledì la salma dovrebbe essere imbarcata alla volta di Milano, dove sarà accolta dai suoi familiari che eseguiranno la sepoltura in provincia di Lecco, a Bulciago, paese di origine della famiglia Arrigoni.
La decisione di far tornare la salma del pacifista in Italia senza passare per Israele ma attraverso l’Egitto e il valico palestinese di Rafah, è stata fortemente voluta dalla famiglia. “Il mio non vuole essere un gesto politico – ha detto la madre, Egidia Beretta, in un’intervista al ‘Corsera’ – semplicemente mio figlio avrebbe desiderato così”. Gli israeliani “non l’hanno mai avuto in simpatia – ha spiegato – lo hanno sempre considerato un soggetto pericoloso e lo avevano anche arrestato e malmenato. Non esprimo giudizi verso nessuno, ma questi sono stati i fatti: chi non ha mai voluto mio figlio da vivo, non l’avrà neanche da morto. Noi lo aspettiamo qui anche se non siamo ancora in grado di stabilire quando potranno essere celebrati i funerali a Bulciago”.
Il governo di Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, intanto, ha diffuso oggi le foto di quattro salafiti ricercati con l’accusa di aver ucciso il volontario italiano, Vittorio Arrigoni. I ricercati che appaiono nelle foto sono Abdel Rahman Mohammed al-Barizat, il cui nome di battaglia è Mohammed Hassan, di nazionalità giordana, Mahmoud Mohammed Namer al-Salafiti, Mohammed al-Barazat e Bilal al-Omri. Per la polizia di Hamas si tratta di pericolosi criminali e per questo è stato disposto la chiusura di tutti i valichi di frontiera con Gaza per facilitarne la cattura.
In relazione all’omicidio di Arrigoni, ‘c’è una taglia, non tutto è molto chiaro’, ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini rispondendo alle domande dei giornalisti a Trieste. ‘L’unica cosa che occorre certamente dire è che quando vi sono atti così vili, così orribili, comunque si piange una vittima, ma è chiaro che questo non cambia il nostro atteggiamento nei confronti di un’area in cui purtroppo movimenti iperestremisti e iperadicali stanno scavalcando la stessa Hamas. E questo è un po’ il risultato di una situazione in cui il negoziato di pace è bloccato’.
Approfondendo l’argomento, secondo Frattini, è Isreale “oggi il più interessato a rilanciare un negoziato di pace” perché “sa bene che rischia di essere davvero circondato e isolato se non propone con coraggio una ripresa del negoziato. Noi lo stiamo molto incoraggiando e continuiamo così’, ha concluso il titolare della Farnesina.
Ma i senatori Pd (sei per l’esattezza) insieme a Vincenzo Vita chiedono che Frattini riferisca in Parlamento “sui troppi fatti oscuri del caso Arrigoni e dica cosa il governo italiano sta facendo per garantire la sicurezza della nave italiana in partenza per la Palestina”.