Benzinai da martedì in sciopero

Il Garante: "Assicurare i servizi minimi"
News Nazionali

Roma, 10 dic. – (Adnkronos) – Niente di fatto al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, benzinai da domani in sciopero. I gestori degli impianti di carburanti confermano l’agitazione che prenderà il via su viabilità ordinaria da martedì 11 alle 19 per concludersi venerdì 14 dicembre alle 7. Sulla rete autostradale, invece, dalle ore 22 dell’11 alle 22 del 13 dicembre.

‘Non ci sono state risposte vere e concrete alle nostre richieste’ spiega il presidente di Figisc-Confcommercio, Luca Squeri, ricordando che i temi sul tavolo erano la politica di tassazione e il conseguente aumento degli oneri per i gestori; il mancato rinnovo degli accordi economici con le compagnie petrolifere e l’introduzione della moneta elettronica.

Nemmeno il Governo dei tecnici, accusano in una nota sono Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, "trova la forza e gli strumenti adatti per costringere le compagnie petrolifere a rispettare le leggi vigenti e che esso stesso ha introdotto’. Rifornimenti a rischio, poi, anche per la settimana prima di Natale, a causa ‘del preannunciato rifiuto di molte compagnie petrolifere di rifornire gli impianti, in vista del cosiddetto ‘No Rid Day’, vale a dire del rifiuto dei gestori di pagare una fornitura di carburante tra i giorni 17 e 22 dicembre prossimi, per protestare contro il ‘no’ delle compagnie stesse a rinnovare i contratti collettivi, scaduti da anni. Inoltre, tra Natale e Capodanno, per gli automobilisti non sarà possibile pagare il pieno attraverso le carte di credito e il pago bancomat, per la "protesta contro il rifiuto delle banche ad applicare la norma di legge che prevede la gratuità dell’utilizzo della moneta elettronica, sia per i gestori che per i consumatori, per il pagamento dei rifornimenti fino a cento euro".

Dal dicastero di via Veneto, intanto, fanno sapere che sono stati fatti alcuni ‘passi avanti’ sulle tipologie contrattuali e sulle commissioni bancarie. Contemporaneamente, però, posizioni ‘distanti’ sulle condizioni economiche per l’esercizio degli impianti. Il ministero registra infatti ‘passi avanti sulle modalità di definizione delle nuove tipologie contrattuali per il settore previste dal dl liberalizzazioni, nonché l’apertura di una fase di confronto per l’applicazione del decreto ministeriale, in corso di avanzata definizione, sulle commissioni bancarie’. Invece, conclude, ‘restano distanti le posizioni dei sindacati dei gestori e quelle delle compagnie petrolifere per quanto riguarda le condizioni economiche d’esercizio degli impianti’.

Dall’Unione petrolifera definiscono, infatti, le "richieste delle associazioni dei gestori carburanti sono del tutto pretestuose e non corrispondenti alle reali condizioni di un mercato in forte contrazione’.

Il Garante degli scioperi chiede di garantire i servizi minimi e ricorda che devono ‘essere mantenute in servizio un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50% degli esercizi aperti nei giorni festivi secondo i turni programmati’ e per la rete autostradale, ‘le stazioni di servizio in funzione dovranno rimanere aperte in misura non inferiore ad una ogni cento chilometri’. Inoltre, sottolinea la Commissione, è opportuno ricordare ‘che gli addetti alla distribuzione dei carburanti non potranno effettuare scioperi nei giorni delle festività natalizie, compresi tra il 20 dicembre ed il 6 gennaio’.

"Siamo fortemente delusi dalla mancata volontà di intervenire da parte del Governo che non è riuscito a scongiurare lo sciopero" accusano Federconsumatori e Adusbef che, aggiungono, è "una forma di protesta che sicuramente creerà forti disagi ai cittadini". Per le associazioni dei consumatori, con questa protesta "non solo molti cittadini rischieranno di rimanere ‘a secco’, ma, come consueto, vi sarà la corsa al rialzo da parte di alcuni distributori scorretti, sempre pronti a far pagare a peso d’oro il poco carburante disponibile". "Pur condividendo le rivendicazioni dei distributori, che invocano da anni una riorganizzazione dell’intero settore ed una modernizzazione della rete di distribuzione – aggiungono -, siamo convinti che era doveroso evitare lo sciopero, a maggior ragione in un momento delicato come quello che le famiglie e l’intero Paese stanno attraversando".

Il Codacons chiede alla Guardia di finanza ‘di effettuare fin da domani mattina controlli ai distributori di carburanti per impedire che si speculi sullo sciopero, innalzando indebitamente i prezzi di benzina e gasolio per approfittare delle inevitabili code che si formeranno nel pomeriggio di domani’.’Sarebbe, infatti, intollerabile, oltre che illegale -sottolinea il Codacons-, se i benzinai dallo sciopero non solo non ci rimettessero nulla, come accade a qualunque altro lavoratore, ma addirittura ci guadagnassero rialzando artificiosamente i prezzi. Rispetto al tavolo del ministero dello Sviluppo economico resta il rammarico della mancata convocazione di tutte le parti in causa per rivedere gli accordi già siglati e la norme, insoddisfacenti per tutti’. Il Codacons, conclude la nota, ‘chiede ai cittadini di segnalare se sulla rete autostradale le stazioni non saranno aperte almeno ogni cento chilometri’. 

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