Benzinai: ‘Sciopero confermato se il governo non ci dà una risposta’

Ad annunciarlo sono Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio che confermano il calendario di agitazioni e proteste su tutta la rete carburanti, compresa la chiusura degli impianti.
News Nazionali

Roma, 18 lug. (Adnkronos) – Confermato lo sciopero nel primo weekend di agosto in assenza di un intervento del Governo. Ad annunciarlo sono Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio che confermano il calendario di agitazioni e proteste su tutta la rete carburanti, compresa la chiusura degli impianti.

Nel pieno rispetto delle norme e in attesa di poter avere il consueto confronto con la Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, in relazione alle prerogative della Commissione stessa, si legge nella nota, i gestori ‘confermano il calendario di agitazioni e proteste su tutta la rete carburanti, compresa la chiusura degli impianti’.

Le associazioni dei gestori ribadiscono ‘che la programmata chiusura dei distributori è prevista in assenza di tempestivi interventi governativi e dunque che è nella piena disponibilità del governo evitare disagi ai cittadini convocando la categoria e avviando la procedura per la risoluzione delle vertenze collettive, prevista dalla legge’.

Al primo punto della vertenza le Federazioni dei benzinai, si legge nella nota, ‘mettono il rifiuto delle compagnie petrolifere di rinnovare gli accordi economici scaduti mediamente da oltre due anni. Una situazione, questa, che accanto ai continui aumenti di prezzo delle medesime compagnie, cui fanno seguito iniziative di sconto a singhiozzo solo nel weekend e solo alle macchinette self sta mettendo in serie difficoltà decine di migliaia di gestori e a rischio la tenuta occupazionale del settore’.

Le Federazioni dei gestori denunciano all’opinione pubblica ‘l’insostenibile pratica delle compagnie petrolifere che scaricano sui gestori i costi delle campagne di sconti, con una contribuzione che decurta fino al 70% il margine dei gestori (ogni 55 litri, pari più o meno a 100 euro, al gestore rimane 1 euro di margine lordo): una situazione insostenibile e inaccettabile per l’iniquità messa in atto dai petrolieri’. 

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