Berlusconi: “Dopo 20 anni di battaglie, anche noi dobbiamo rinnovarci”

27 Settembre 2014

(AdnKronos) – ‘Dobbiamo dare all’esterno una foto corretta della nostra realtà’, avverte Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con il meeting di Fi a Perugia. Il Cav striglia i suoi, è stanco di fronde e maldipancia interni che danneggiano il partito e rilancia: ‘Anche noi, dopo 20 anni di battaglie, abbiamo bisogno di rivitalizzarci e rinnovarci’.

‘Dobbiamo saperci rivitalizzare, nessuno pensi a una cosa del genere, vale a dire che io voglia buttare chi da tempo è in campo’, sottolinea, ribadendo che la vecchia guardia non verrà rottamata.

‘Anche in questi giorni – continua – i soliti giornali parlano di presunte divisioni, screzi, contrasti interni al nostro partito. Credo che oggi a Perugia stiate dimostrando il contrario. Siete la prova che Forza Italia è unita, determinata e viva e si sta preparando a tornare protagonista nel Paese’.

Il Cav parla delle divisioni interne a Fi apparse sulla stampa in questi giorni e chiede ai suoi di porre fine a ogni tensione, raccomandandosi di ‘venire da lui direttamente, di venire al Comitato di presidenza e alle assemblee dei gruppi parlamentari che faremo’ per parlare, chiarire e confrontarsi. ‘Mi spiace che possano approfittare di certe nostre dichiarazioni che poi danno di Forza Italia una immagine diversa della realtà’, avverte l’ex premier. E le sue parole sembrano far riferimento ai malumori emersi nel movimento azzurro, a cominciare dalla fronda guidata dai fedelissimi di Raffaele Fitto.

‘Dobbiamo augurarci – sostiene Berlusconi – che tanti altri amici vengano con noi e tenere per loro le porte stra-aperte, avremo bisogno di tutte le buone forze, di tutte le persone di buona volontà e di buon senso, di quei moderati che sono il 50 per cento del paese, scusate che sono la maggioranza e non hanno votato’.

‘Lo voglio dire con chiarezza: noi siamo convintamente alternativi alla sinistra – sottolinea – siamo all’opposizione di questo governo. Non abbiamo assolutamente condiviso questa politica economica, né la sua politica estera’. Berlusconi assicura che il suo partito non fa un’opposizione blanda come ‘qualcuno ci accusa di fare’, ma darà filo da torcere a Matteo Renzi sul fronte economico innanzitutto.

Parlando dell’articolo 18, il presidente di Fi afferma: "Quando noi eravamo al governo e lo volevamo cambiare la Cgil mandò milioni di persone in piazza per impedircelo. Come possiamo dire di no a quelle riforme che noi volevamo e che la sinistra ha cancellato. Negheremmo la nostra stessa ragione d’essere. Quando dalla sinistra arriva una riforma di questo genere, noi, inizialmente, non possiamo che dire sì. Ma se poi non è fatta nel modo giusto, allora, solo in quel momento diremo di no. Mai prima, prima dobbiamo incoraggiarle perché sono riforme che vanno nella direzione giusta per il Paese".

Berlusconi torna infine a paventare l’uscita dalla moneta unica. ‘Bisogna – dice il Cav – fare squadra prima di tutto con gli altri paesi mediterranei e con i paesi nelle nostre stesse condizioni. Andiamo a Bruxelles dalla signora Merkel e dagli euroburocrati a chiedere queste cose o bisogna prendere atto che la realtà economica ci costringe a uscire dall’euro e a tornare alle nostre monete’. ‘Se non cambia la politica monetaria dell’Ue – avverte – saremo costretti a riprenderci la nostra sovranità monetaria’. 

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