Berlusconi: ‘Non ho organizzato festini e non vendo Villa Certosa’

Le esternazioni di Bossi? 'Sono carezze per la sua gente'.
News Nazionali

Roma, 18 ago. (Adnkronos) – Silvio Berlusconi, in un'intervista concessa ad Alfonso Signorini per 'Chi', dice di non invidiare la forma fisica del suo amico Aznar. ''Lui ha più tempo libero di me. L'invidia – sottolinea il premier – è un sentimento che mi è sconosciuto. E poi anche io non sono tanto male''.

Berlusconi spiega come si sta prendendo cura di sé: ''Alcolici non ne bevo mai. Ho ridotto il pane, la pasta e il riso. Sono sulla buona strada per tornare in forma''.

E nega l'intenzione di voler vendere Villa La Certosa: ''Amo la Sardegna e sono molto affezionato a Villa Certosa dove mi sento come fuori dal tempo. E' un luogo a cui sono legato per tanti ricordi personali. Per questo non voglio alienarla. Intendo piuttosto difendere la mia privacy dalla sistematica violazione che ne hanno fatto pseudoreporter in palese violazione delle leggi in vigore''.

''Il diritto alla riservatezza – rimarca il presidente del Consiglio – è una parte essenziale della libertà. Ridurre la libertà altrui è, in uno Stato di diritto, un reato grave. Non basta una multa a sanzionarlo, come fosse un divieto di sosta. E deve valere per tutti''.

''Non è accettabile – aggiunge infatti Berlusconi – che crescano le regole, che si moltiplichino le disposizioni e gli organismi a tutela della privacy e che contemporaneamente si possa invadere così facilmente la vita altrui''.

E rispondendo a una domanda sulle critiche manifestate dal quotidiano della Cei, "Avvenire" alla sua vita privata, il Cavaliere assicura: ''Sono anche loro caduti nel tranello delle calunnie contro di me, prendendo per vere notizie false. Non ho mai intrattenuto 'relazioni' con minorenni e non ho mai organizzato 'festini'. Ho partecipato soltanto a cene certamente simpatiche, ma assolutamente ineccepibili sul piano della moralita' e dell'eleganza. E non ho mai invitato consapevolmente a casa mia persone poco serie".

Quanto alle ultime sortite della Lega, il premier sottolinea: ''L'Inno di Mameli ha accompagnato la nascita e il consolidamento della nostra Patria. Ma bisogna anche comprendere che le esternazioni di Umberto Bossi, a cui mi sento legato da un affetto fraterno, sono carezze per la sua gente e per il popolo della Lega''.

''All'inno di Mameli – spiega ancora il capo del governo – sono legati momenti di gioia, di commozione, di celebrazione dello spirito nazionale. E poi sostituirlo sarebbe molto complicato. Infatti, trovare un accordo tra tutti su un nuovo inno sarebbe difficile. Indubbiamente 'Va' pensiero' è un'aria bellissima, uno dei capolavori del genio assoluto di Giuseppe Verdi, ma si riferisce – ricorda il premier – alle vicende del popolo ebraico prigioniero in Babilonia''.

Quindi il premier rimarca: ''Vorrei poter dare anche l'avvio a una stagione di riforme delle istituzioni, ma occorrerebbe un'opposizione con un più alto senso dello Stato. Infine cercheremo di ridurre le spese dello Stato per tagliare le imposte e per far sentire agli italiani di non vivere in uno Stato tiranno che opprime i cittadini, ma in uno Stato libero e amico''.

Ieri sera, al termine della partita Milan-Juventus, il patron del club rossonero aveva sottolineato che ''i compensi pagati oggi ai calciatori sono lontanissimi dalla realtà e fuori da ogni parametro. Bisogna arrivare ad un tetto come avviene negli Stati Uniti. Già al 50% sarebbero ingaggi folli''.

E a proposito della tessera del tifoso ideata dal ministero dell'Interno, ha sottolineato: "Non credo ci saranno problemi, è una decisione di buon senso e quando sara' attuata si capira' che impedisce che la gente possa impunemente commettere reati".

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