Caserta, 15 nov. (Adnkronos/Ign) – Nove ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili a vario titolo di concorso esterno in associazione camorristica, estorsione, turbativa delle operazioni di voto mediante violenza e minaccia, corruzione, impiego di denaro di provenienza illecita e ricettazione, reati tutti aggravati dalla finalità di agevolare il clan dei Casalesi. Tra gli arrestati c’è l’ex sindaco di Villa Literno, ora consigliere regionale della Campania.
I provvedimenti costituiscono l’epilogo di un’articolata indagine coordinata dalla Dda di Napoli, guidata dal procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho, che secondo gli investigatori ha permesso di riscontrare l’esistenza di un patto criminale fra il clan dei Casalesi e l’ex sindaco di Villa Literno, Enrico Fabozzi, oggi del gruppo misto ma eletto a maggio dell’anno scorso nelle liste del Pd ed autosospesosi a luglio del 2010.
L’accordo era teso a garantire alla cosca di Casal di Principe il controllo e la gestione degli appalti e delle risorse pubbliche in cambio del sostegno elettorale nei confronti dello stesso ex sindaco, poi candidato alle elezioni regionali del maggio scorso ed eletto consigliere regionale.
In manette è finito anche un altro politico: si tratta di un ex consigliere comunale di Villa Literno, eletto a suo tempo in una lista civica ritenuta vicina al centrosinistra. Tra le nove persone arrestate, oltre ai due politici, ci sono un camorrista, la moglie di un pentito e cinque imprenditori di rilievo nazionale accusati di concorso esterno nei riguardi della cosca capeggiata da Antonio Iovine, detto ‘o’ninno’, arrestato un anno fa dopo quindici anni di latitanza.
Oltre ai nove arresti, la Guardia di finanza ha dato esecuzione al sequestro di beni, società e conti correnti trovati nella disponibilità di degli alcuni indagati.
