Corruzione, sette in manette a Roma C’è anche giudice del Tar Lazio

Delle sette persone arrestate, 4 sono ai domiciliari, mentre tre in carcere.
News Nazionali

Roma, 22 lug. – (Adnkronos) – Sette persone sono state arrestate, tra le quali anche un giudice del Tar del Lazio, dai Carabinieri del Noe su richiesta della Procura della Repubblica di Roma. Le accuse sono corruzione in atti giudiziari. Il giudice del Tar del Lazio finito in manette è Franco Angelo Maria De Bernardi. Delle sette persone arrestate, 4 sono ai domiciliari, mentre tre in carcere.

Oltre al giudice ci sono anche l’avvocato amministrativista Matilde De Paola, l’uomo d’affari Giorgio Cerruti e l’ex presidente della banca Popolare di Spoleto, Giovannino Antonini. L’indagine è seguita dal pubblico ministero Stefano Pesci. I provvedimenti sono stati firmati dal gip Maria Paola Tommaselli che contesta tra l’altro al giudice De Bernardi d’avere, in cambio di denaro, indirizzato all’avvocato De Paola persone che avevano pendenze davanti al Tribunale amministrativo.

Il giudice De Bernardi nel maggio scorso era stato coinvolto insieme con altre 34 persone in un’inchiesta giudiziaria in corso a Palermo nella quale sono stati ipotizzati i reati di riciclaggio e abusiva attività finanziaria.

Tra i vari episodi che sono indicati nell’ordinanza di custodia cautelare c’è anche quello relativo al ricorso presentato, previa promessa di 50mila euro al giudice del Tar del Lazio, se il ricorso avesse avuto esito positivo per l’istituto ‘Credito e servizi società cooperativa’. Questo era stato sciolto l’8 febbraio scorso con decreto del ministero dell’Economia e delle finanze ed era stato sottoposto alla procedura di amministrazione straordinaria. L’episodio in questione coinvolge direttamente oltre al giudice De Bernardi e all’avvocato Matilde De Paola anche l’uomo d’affari Giorgio Cerruti e l’ex presidente della Banca Popolare di Spoleto, Giovannino Antonini. A promettere la somma di 50mila euro secondo quanto emerso dall’indagine sarebbe stato lo stesso Antonini. Il giudice e l’ex presidente della banca si sono incontrati a pranzo e in loro compagnia c’era anche monsignor Manlio Sodi. E’ in quell’occasione che si parlò della somma promessa. L’incontro conviviale avvenne il 27 febbraio presso un ristorante e avvenne secondo il gip "proprio allo scopo di esercitare una diretta influenza sulla decisione". Cerruti ed Antonini avevano presentato ricorso contro il provvedimento della Banca d’Italia e degli organi di controllo. Nella motivazione del giudice si sottolinea poi come Cerruti sia pregiudicato per gravi reati di criminalità economica. Aveva secondo il magistrato un proprio personale interesse all’accoglimento del ricorso avendo ottenuto in un periodo precedente alla chiusura della banca un trattamento di favore da parte di Antonini.

Nell’inchiesta sono indagati per corruzione anche due alti ufficiali della Marina Militare, sono gli ammiragli Marcantonio Trevisani e Luciano Callini. De Bernardi e De Paola secondo gli investigatori si sono occupati di due ricorsi presentati dai due ufficiali al Tar. Ricorsi dei quali si sono occupati il giudice e l’avvocato. Al primo sarebbe stata data una somma di denaro tramite la sua compagna Mandija Evis, che aveva rilasciato fattura. Secondo quanto emerso dall’inchiesta "il giudice si è occupato dei ricorsi nella fase di studio e predisposizione del ricorso ma non sarebbe intervenuto nella fase decisionale". Nell’ordinanza poi si fa riferimento ad un’altra intercettazione telefonica riguardante l’avvocato De Paola. Questa "oltre ad illustrare la natura dei suoi rapporti con De Bernardi indica i diversi compensi richiesti per i procedimenti trattati indicando anche le modalità di versamento degli stessi". 

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