Crisi, l’allarme di Epifani: ‘Sta arrivando una valanga’

Il segretario generale della Cgil: 'Dalla ricognizione che stiamo facendo esce fuori un quadro molto più pesante del previsto, servono interventi di grandi proporzioni'. Due i problemi da affrontare: 'l'accesso al credito e il calo della domanda'.
News Nazionali

Roma, 20 nov. – (Adnkronos/Ign) – ''Dalla ricognizione che stiamo facendo in queste ore, esce fuori un quadro della crisi economica molto più pesante del previsto. Sta arrivando una valanga e quindi c'è bisogno di un intervento di proporzione molto forte''. Ad affermarlo, nel corso di 'Panorama del Giorno' su Canale 5, è il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani (nella foto) che evidenzia come regioni, come l'Emilia Romagna che finora ''non aveva problemi, comincia ad averne dei seri''.

Per Epifani, ''ci vuole un intervento per favorire l'accesso al credito''. Le banche, infatti, sottolinea il leader della Cgil, ''hanno liquidità ma tendono a trattenerle e a non darle alle pmi''. Poi, rileva, ''c'è una crisi forte dei consumi finali. Le famiglie, avendo meno soldi ed essendo preoccupati, spendono sempre meno e contemporaneamente cala la domanda dei beni intermedi, la parte di produzione che serve ad altre imprese''. Per questo ''bisogna sostenere la domanda''.

E la domanda, osserva il leader della Cgil, ''si sostiene con sgravi fiscali e con politiche sugli amortizzatori sociali diverse perché corriamo il rischio di avere centinaia di migliaia di persone senza tutela''. Per quanto riguarda l'offerta del credito, sottolinea Epifani, serve ''un accordo molto serio con le banche restituendo cosi' fiducia al settore bancario''

Epifani si dice poi pronto a ''riflettere sullo sciopero'' del 12 dicembre ''se il governo dovesse accogliere il senso delle nostre proposte''. ''Abbiamo preparato una piattaforma per fronteggiare la crisi. E' su questo -sottolinea il sindacalista – abbiamo chiesto un incontro al governo per sostenere una domanda di una politica economica più incisiva, fiscale e di sostegno ai redditi medio-bassi di lavoro e di pensione''.

Quanto alla crisi del mercato dell'auto, ''se gli Stati Uniti spenderanno 30 miliardi di dollari per sostenere la sua industria automobilistica e se la Merkel fa un'operazione simile in Germania, è chiaro che per reciprocità anche l'Italia dovrà sostenere l'industria dell'auto. Non deve essere il punto di partenza, ma se lo fanno gli altri non puo' non farlo l'Italia''.

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