Roma, 11 ago. (Adnkronos/Ign) – Aggrediremo anche i costi della politica: ci saranno 14-15 misure per ridurre i costi della poitica. E’ questo, a quanto si apprende, quanto avrebbe prospettato il premier Silvio Berlusconi agli enti locali, durante l’incontro a Palazzo Chigi, in attesa del Consiglio dei ministri delle 19 in cui si varerà il decreto con le misure anti-crisi.
In totale si tratterà di una manovra aggiuntiva da 20 miliardi per il 2012 e per 25 miliardi nel 2013 ha prospettato il premier.
E ancora: riduzione delle province e accorpamento dei Comuni, ma anche liberalizzazione dei servizi pubblici locali, incentivi alle privatizzazioni e taglio ai trasferimenti che dovrebbe ammontare a 6 miliardi di euro per il 2012. A quanto si apprende, è questo il piano che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha prospettato agli Enti locali.
Inoltre, scendere dal 3,9% del 2011 all’1,6% nel 2012 per poi arrivare al pareggio nel 2013, ha prospettato Tremonti agli enti locali spiegando che gli obiettivi sull’indebitamento verranno centrati solo con riduzioni di spesa. Gli obiettivi da raggiungere, infatti, dovranno passare attraverso la riduzione della spesa, "se li raggiungessimo con aumenti fiscali, non verrebbero considerati validi da Bruxelles".
Ammonterebbero poi a 6 miliardi per il 2012 e 3,5 miliardi nel 2013 i tagli ai trasferimenti prospettati dal ministro dell’Economia. Di questi, a quanto si apprende, 1 miliardo verrebbe sottratto alle Regioni. Ma il comparto della sanita’ sarebbe fuori da queste cifre. E dovrebbero riguardare anche i ministeri.
Immediata la replica degli Enti locali: "Abbiamo chiesto esplicitamente al presidente del Consiglio di cambiare l’impostazione di una manovra che consideriamo iniqua e inaccettabile per il sistema dei comuni". Così il vicepresidente dell’Anci, Graziano Delrio. E di manovra ‘iniqua’ che ‘incide sul percorso di federalismo fiscale e non guarda alla ripresa’ ha parlato anche il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione. Il nostro giudizio, ha aggiunto, ‘è completamente negativo’ perché la manovra è ‘assolutamente depressiva’.
Sui contenuti del decreto interviene il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni: "Abbiamo avuto conferma del fatto che ci sarà un decreto che andrà in Parlamento non blindato. Ci sarà spazio per un nuovo confronto da utilizzare per correggere i contenuti di questa manovra, profondamente emendabile nei contenuti". Ci sarà dunque spazio, prosegue, "per un confronto in Parlamento e per un nuovo confronto con le regioni, province e comuni".
"I tagli previsti nella manovra di luglio 2011 pesano sul 50% su Regioni, quanto le regioni pesano su spesa totale solo il 16%" ha sottolineato il presidente. "Abbiamo chiesto e avuto conferma per l’impegno già assunto" dal governo per "quanto riguarda l’eliminazione del ticket a carico dei cittadini compensato da una maggiore accisa sul tabacco" ha spiegato Formigoni.
I tagli previsti dal governo per il 2012 per i trasferimenti agli enti locali e per i ministeri ammontano compelssivamente a 12 mld; 6 a carico dei dicasteri e 6 spalmati su Regioni, province e Comuni. A fronte dei 20 complessivi di cui si compone la manovra per il 2012, dunque, aggiunge Formigoni, "ne mancano 8". Per il 2013 il governo ha invece confermato, prosegue, una manovra di 25 mld di euro.
In particolare, spiega ancora, i 6 miliardi di tagli agli enti locali sono distribuiti: 1,7 mld a carico dei Comuni; 0,6 miliardi per le Province; 1,6 mld a carico delle Regioni a statuto ordinario e 2 mld per quelle a Statuto speciale.
"Mi spiace dissentire profondamente dal giudizio espresso dal presidente Formigoni in relazione al federalismo. Sbaglia completamente, tenuto conto che Comuni e Province hanno fortemente richiesto, all’incontro che abbiamo avuto oggi con loro, tavolo a cui peraltro partecipava lo stesso Formigoni, un’anticipazione al 1° gennaio 2012 dell’attuazione completa del federalismo comunale e provinciale. La suddetta richiesta di anticipo da parte di Comuni e Province certifica che il federalismo, per gli Enti locali, rappresenta l’unico strumento tramite cui superare l’attuale crisi". Lo puntualizza il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli.
Da parte sua, il ministro delle Riforme Umberto Bossi – parlando con i giornalisti a Montecitorio – ha dichiarato: "Se vai in giro per la città, anche qui a Roma, trovi dei poveracci, anche vecchietti, che vanno a rubare nei grandi magazzini la bottiglietta o un pezzo di pane perché non hanno da mangiare. Che fai? Gli tagli anche le pensioni? No, sulle pensioni, vedrete che passerà la linea della saggezza". Poi il Senatur assicura che tra il ministro Tremonti e il presidente del Consiglio va "bene, tutto bene".
A chi chiede se esiste un asse Tremonti-Lega per far cadere il governo, come suppongono alcuni, Bossi replica: "I politici, a furia di stare vicino ai giornalisti… una volta si scrivevano cose che avvenivano, adesso si inventa. C’è qualcuno che da’ fuori la mancia per far dire che c’è un asse per far cadere il governo".