Dalla mucca pazza alla carne di cavallo ‘nascosta’, dieci anni di allarmi

Questi i principali scandali alimentari che, di volta in volta, hanno polarizzato l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica.
News Nazionali

Roma, 19 feb. – (Adnkronos Salute/Ign) – Dalla mucca pazza all’aviaria, dal latte cinese alla melamina a quello tedesco alla diossina. E ancora: i meno ‘mediatici’ grano canadese dall’ocratossina, olio di semi ucraino contaminato da idrocarburi fino ai più noti mozzarella blu, batterio killer dei germogli di soia, carne di cavallo con antinfiammatorio. Le emergenze alimentari ‘globali’ si sono susseguite negli ultimi dieci anni mettendo a rischio la salute dei consumatori, ma anche l’economia dei diversi settori colpiti. Questi i principali scandali alimentari che, di volta in volta, hanno polarizzato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica.

2001 – "L’emergenza ‘mucca pazza’ è quella che ha più segnato la filiera alimentare", secondo la Coldiretti. La malattia nei bovini, riconosciuta all’origine di una nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob che colpisce l’uomo, ha avuto origine dall’uso delle farine animali aggiunte, come supplemento proteico, nei mangimi. Un’emergenza scoppiata in Inghilterra, dove già nel 1996 si fece strada il sospetto che la carne infetta da Bse fosse all’origine della morte per Creutzfeldt-Jakob di dieci giovani. L’Europa, quindi, avvia controlli a tappeto sui bovini macellati. In Italia, il ministero della Sanità, a marzo 2001, vieta la vendita delle parti del bovino che interessano la colonna vertebrale e i gangli, il cervello e le frattaglie. E introduce l’etichettatura delle carni bovine che consente la tracciabilità e la trasparenza delle informazioni ai consumatori. Nel 2005, passata l’emergenza, il Comitato veterinario della l’Ue decreta la fine del divieto, cominciato da marzo 2001, di consumo della bistecca con l’osso. Gli italiani ritornano a mangiare la ‘fiorentina’.

2003 – Molto allarme per l’influenza aviaria, malattia infettiva contagiosa di veloce diffusione nata in diverse specie di uccelli selvatici e domestici in grado di trasmettersi all’uomo. L’emergenza – nonostante le rassicurazioni sulla sicurezza di uova e pollame, consumati cotti – provocò il crollo del 70% del consumo di questi prodotti, con gravi danni economici per il settore.

2008 – Particolarmente odiosa la truffa alimentare che ha portato allo scandalo del latte in polvere alla melamina in Cina. Un prodotto di largo uso pediatrico addizionato con la sostanza industriale per simulare un maggiore contenuto proteico. Un’adulterazione che ha causato nei bebé danni ai reni, migliaia di intossicazioni e persino la morte di alcuni bambini.

2010 – Scoppia il caso della mozzarella blu. Formaggi prodotti dalla ditta Jaeger tedesca, che dopo l’apertura prendono una colorazione azzurrognola. Colpa del batterio Pseudomonas fluorescens che produce il pigmento pioverdina (o fluoresceina). Dopo la Germania il problema si riscontrò anche in mozzarelle italiane.

2010 – Lo scandalo della carne alla diossina nasce in Germania dove dai test sui maiali emerge un alto tasso di diossina, una contaminazione scoperta poi anche nei polli. Colpa di integratori alimentari per animali addizionati in modo fraudolento con residui di olio biodiesel per aumentare il tasso di proteine. Non è la prima emergenza diossina in Europa. Già nel 2008 erano stati registrati casi di carne irlandese inquinata, nel 2007 risultarono contaminati yogurt e altri alimenti svizzeri a causa di un addensante alla diossina. Nel 2006 il problema aveva riguardato polli e suini di Belgio, Olanda e Germania, dopo l’allarme di una società di mangimi che aveva riscontrato elevate quantità di diossina nel grasso utilizzato per produrre mangimi.

2011 – Ancora la Germania è la culla del caso del batterio killer, l’Escherichia coli, con diciannove morti nel Paese e uno in Svezia. Al suo esordio, fece salire ingiustamente sul banco degli imputati una partita contaminata di cetrioli spagnoli. Solo successivamente si scoprì che erano stati i germogli di soia tedeschi mangiati crudi a scatenare l’epidemia, causata da microrganismo che abitualmente vive nell’intestino dei bovini.

2013 – E’ di queste ore l’ultimo scandalo in ordine di tempo, quello della carne equina spacciata per manzo, scoperta in alcune preparazioni alimentari, prima in Gran Bretagna, poi anche in Italia e Spagna. Dopo l’allarme, la Commissione Ue ha dato il via libera al piano di controlli sulla carne di manzo e cavallo. I test cominceranno immediatamente e dureranno per un mese, prorogabile di altri due, e saranno cofinanziati al 75% dall’Ue. Due i tipi di analisi previste. Il primo sul Dna, per verificare la composizione dei prodotti etichettati. Altri test saranno invece realizzati per individuare l’eventuale presenza nella carne equina del fenilbutazone, un antinfiammatorio nocivo per la salute umana, utilizzato per i cavalli da corsa. 

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