Roma, 6 giu. (Adnkronos) – L’aula del Senato ha respinto la proposta della Giunta delle immunità che chiedeva di autorizzare gli arresti domiciliari del senatore Sergio De Gregorio nell’ambito dell’inchiesta sul caso Lavitola-‘L’Avanti’. Contro la proposta della Giunta si sono espressi 169 senatori, a favore 109, 16 le astensioni.
"Ringrazio i colleghi del mio gruppo e altri che non conosco: non mi aspettavo un sostegno così forte. Evidentemente i colleghi hanno compreso l’inutile sofferenza cui sarei andato incontro", commenta De Gregorio (Pdl), dopo il voto che lo ha salvato.
"Ho notato un voto forte e deciso, una presa di coscienza del fatto che gli arresti non devono essere comminati senza motivo". A chi gli riferisce delle voci di un accordo che avrebbe fatto passare la sua libertà in cambio dell’arresto per l’ex senatore della Margherita Luigi Lusi, De Gregorio replica: "Non baratto la mia libertà con la privazione della sua. Casomai mi farei arrestare subito".
De Gregorio annuncia, comunque, che voterà contro l’arresto di Lusi e sottolinea di non volersi ricandidare, per potersi dedicare alla vicenda giudiziaria e per favorire il ricambio generazionale di cui il Pdl ha bisogno.
Lusi, su cui la Giunta delle immunità il 12 giugno voterà il parere sulla richiesta di arresto nell’ambito dell’inchiesta sui fondi della ex Margherita, assicura: "Escludo l’ipotesi di un accordo politico che ha portato al no all’arresto di Sergio De Gregorio". "Su una richiesta di arresto bisogna riflettere molto bene" e in questo caso "non si trattava di decidere sul merito ma sulle esigenze di custodia cautelare".
Marco Follini, presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, subito dopo il voto dell’aula sottolinea: "Il voto della Giunta a favore dell’autorizzazione all’arresto del senatore De Gregorio è stato capovolto oggi dall’aula a scrutinio segreto. Con il che, secondo me, si è presa una decisione ingiusta e si è dato un contributo a gonfiare ancora di più il fiume in piena della protesta".
Per Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, "chi ha votato contro l’arresto del senatore De Gregorio coprendosi con il voto segreto ha assunto su di sé la responsabilità di contribuire, proprio in questo momento, a screditare e umiliare il Parlamento e la politica".
All’attacco anche il leader dell’Idv Antonio Di Pietro. "C’è stata una richiesta di arresto per il senatore De Gregorio per reati gravissimi, che è stata negata da una maggioranza al Senato che sulla carta non doveva esserci stando alle dichiarazioni dei capigruppo. Però – sottolinea – hanno chiesto il voto segreto e ci hanno fregato. Questa non è una democrazia è una giungla".